Il coordinatore della Sfom Enrico Montrosset: «Ecco gli obiettivi per il futuro»
Sta prendendo le misure, compatibilmente con le limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria, ma è determinato Enrico Montrosset dalla scorsa estate è coordinatore della Sfom e con l’avvio del nuovo anno scolastico, a novembre, ha completato il passaggio di consegne. Si era infatti classificato secondo rispondendo al bando che la Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale aveva indetto nella primavera del 2019, subito dopo Gianni Nuti, che aveva scelto Sergio Pugnalin all’interno della scuola come vicario. Poi Gianni Nuti è stato eletto sindaco il 6 ottobre 2020 e, data anche la situazione emergenziale, il Consiglio d’amministrazione ha lasciato il coordinamento al vicario Sergio Pugnalin. Con la situazione più stabile, durante l’estate 2021 è stato chiamato il secondo in graduatoria, Enrico Montrosset appunto, per progettare il biennio 2022-2024. «La Sfom è una realtà solida - assicura Enrico Montrosset - che nel tempo ha saputo costruire un progetto educativo, didattico, musicale e strumentale innovativo. Sento pertanto sulle mie spalle lo stimolante peso di tale eredità, che, con la collaborazione del collegio docenti, del personale amministrativo e del Consiglio di Amministrazione, intendo riaffermare, traghettandola in un contesto storico, sociale e progettuale profondamente mutato, che impone un chiaro e netto riposizionamento della scuola, anche alla luce della nascente rete di riorganizzazione dell'offerta didattica-musicale regionale. Insomma, avremo i piedi ben radicati nella tradizione, ma lo sguardo rivolto allo stesso tempo all'orizzonte e agli scenari più vicini e urgenti».
La scuola è ripresa nonostante le incertezze e malgrado le lezioni a distanza non siano adatte, e a volte non praticabili, per lo studio di uno strumento. «Se la situazione dovesse rendere impossibile lo svolgimento in presenza delle lezioni - annuncia Enrico Montrosset - abbiamo comunque immaginato una serie di attività pensate appositamente per essere dispensate a distanza, cercando di sfruttare a pieno le caratteristiche e gli obblighi della Dad».
La Scuola di Formazione e Orientamento Musicale offre molti approcci alla musica, pur senza arrivare ad un titolo di studio come accade invece in Conservatorio. Quali sono, dunque, forza e debolezza della struttura? «Domanda complessa. - risponde Enrico Montrosset - Le virtù della scuola costituiscono dialetticamente anche buona parte dei suoi punti più deboli. Il lavoro di questi due mesi mi ha reso evidente il fatto che questa scuola possiede un notevole potenziale ancora inespresso o solo in parte sondato, specificatamente in relazione all'ambito dell'inclusività, dell'orientamento musicale, tanto per l'infanzia quanto per l'età adulta. Ma penso anche all'esplorazione dei linguaggi e delle tradizioni multiculturali extraeuropee così come alle discipline più legate al mondo della produzione musicale, molto sentita dalle generazioni più giovani». Il progetto viaggia quindi su due periodi, uno più ravvicinato e l’altro più lontano. «L'obiettivo a breve distanza - conclude Enrico Montrosset - sarà una ridefinizione generale del quadro identitario e formativo della Sfom e anche della sua forza relazionale sul territorio con realtà affini e non. Sulla più lunga distanza invece l'obiettivo è quello di potenziare la natura produttiva della scuola, con una particolare attenzione alla dimensione della musica applicata e alla relazione interdisciplinare della musica, anche e soprattutto riportando in primo piano il suo valore di linguaggio e la sua funzione sociale di costruzione di comunità aperta, in ascolto e attiva».