Il Consorzio Fontina: “I dazi cinesi frenano percorsi già non facili”

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«Queste azioni frenano percorsi che non sempre sono facili». Così Andrea Barmaz, presidente del Consorzio Fontina Dop, si esprime in merito all'ipotesi di dazi sui prodotti lattiero-caseari dell'Ue da parte di Pechino. «Il bacino della Fontina in Cina - spiega - è davvero minimo, c'è un unico esportatore». Andrea Barmaz ricorda le difficoltà emerse, già un paio di anni fa, con un progetto comunitario di cui il Consorzio Fontina è partner, realizzato insieme ad altre eccellenze del Nord-ovest.

L'iniziativa era volta a promuovere i prodotti negli Stati Uniti e in Cina. Se verso gli States il progetto è proseguito, in Oriente non è proprio partito. «In Cina abbiamo trovato diversi ostacoli e il progetto su quel versante è stato sospeso» sottolinea Andrea Barmaz.

«Se parliamo in generale del prodotto lattiero-caseario italiano, quello cinese è un mercato in forte espansione. - aggiunge il direttore Fulvio Blanchet - Per la Fontina un po’ meno, il quantitativo prodotto è ridotto, quindi l’export in Cina è un po’ più complesso. Per questo il quantitativo di Fontina venduto in Cina al momento è ridotto, non è un mercato oggi quantitativamente importante sull’export. Tuttavia dispiace un po’, come era successo per i dazi americani di Trump del 2019, che le produzioni lattiero-casearie italiane finiscano spesso in mezzo a queste diatribe internazionali. Oggi - viene esportato circa il 15 per cento della produzione totale di Fontina: il mercato più importante, come per molti altri formaggi europei, è ancora quello statunitense, seguito da paesi europei come Francia, Germania, Regno Unito».

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