Il Consiglio di Saint-Vincent litiga sul Col de Joux “Economicamente si rischia un bagno di sangue”
E’ nuovamente battaglia in Consiglio comunale a Saint-Vincent sul tema caldo del Col de Joux, dopo l’approvazione della prima variazione al bilancio da 280mila euro avvenuta martedì scorso, 29 marzo, che vede voci di spesa destinate proprio a finanziare la riapertura e la gestione degli impianti del Colle: 35mila euro per l’anno in corso, 123mila per il 2023 e altri 123mila per il 2024. Il collegamento tra i gettiti tributari che arriveranno dopo l’introduzione delle nuove aliquote Irpef - approvate nel Consiglio precedente - e le risorse da destinare al Col de Joux, secondo le 2 minoranze di Saint-Vincent, sarebbe evidente. «I numeri non mentono, un mese fa i soldi non c’erano e ora ci sono. - dichiara la consigliera Carmen Jacquemet del gruppo IIriti-Jacquemet - Siamo sempre stati a favore di un rilancio della stazione, ma in questo momento, in assenza di un piano di sostenibile, chiediamo all’Amministrazione di fermarsi un attimo. Lo scopo della nostra mozione era quello di favorire il rilancio serio, strutturato e credibile della stazione turistica». «La scelta di aver allocato 655mila euro per la revisione dell’impianto di risalita la trovo azzardata e spesso le scelte collettive quando sono azzardate sono pericolose. - argomenta Antonio Iiriti - Rinnoviamo il consiglio di pensarci ancora prima di fare questa operazione. Le nostre preoccupazioni sono legate a questioni scientifiche, ad analisi e relazioni come quelle dell’Arpa».
«In assenza di una chiara strategia per il Col de Joux, si è deciso di fare pagare il costo alla cittadinanza, una scelta ingiusta che non condividiamo» aggiunge il consigliere Maurizio Castiglioni del gruppo Saint-Vincent Insieme per Cambiare.
«Siamo molto preoccupati perché, nel momento in cui vengono impegnati soldi pubblici, dovrebbero esserci certezze su quello che si vuole fare. - sottolinea il consigliere Erik Camos - Occorre avere un piano definito, di attività e marketing, che a nostro avviso manca. Ora che sarà fatta la revisione, e verrà appaltata la gestione degli impianti, chi verrà la prossima stagione a sciare al Colle? Si rischia di finire in un bagno di sangue».
Opposto il ragionamento del sindaco Francesco Favre che martedì in Consiglio ha ribadito la legittimità di tutta l’operazione, partendo dal presupposto che, riguardo alle aliquote Irpef, è stata ripristinata una situazione preesistente. Rispetto all’opportunità dell’investimento, il Sindaco ha affermato che «è impossibile pensare ad acquisizione di aree e compiere azioni di marketing se non si ha la certezza dell’infrastruttura. Portato a compimento il bando per la manutenzione, si potrà lavorare al piano di gestione e sviluppo».
L’assessore allo Sport Alex Sabolo sempre martedì ha ricordato che l’intento di potenziamento non è legato alla sola pratica dello sci ma a tutte le attività compatibili con la località. «Le revisioni costano 680mila euro e i ricavi sottostimati e i costi sovrastimati dalla precedente Amministrazioni hanno falsato le risultanze dello studio predisposto dall’Università» ha argomentato Alex Sabolo. Ha poi evidenziato il desiderio della maggioranza di costruire un progetto inclusivo e diversificato, in grado di rivitalizzare il tessuto economico della cittadina nel suo complesso. La mozione è stata respinta, ottenendo i soli voti favorevoli dei 5 consiglieri di opposizione.
La lettera di Paolo Ciambi
Una lettera aperta al Consiglio comunale proprio sul tema del Col de Joux è stata inviata in questi giorni dall’ex consigliere Paolo Ciambi. «Gli impianti di risalita di Col de Joux sono un lusso. Lo sono sempre stato» esordisce Ciambi nel suo intervento aggiungendo che negli anni d’oro del Casinò i finanziamenti necessari provenivano appunto dalla Casa da Gioco. «Che cosa vi fa ritenere ora che gli operatori turistici cambieranno idea su Col de Joux rispetto al passato? Almeno dal 2013 è attivo un servizio skibus che, nei mesi invernali, collega le principali attività ricettive di Saint-Vincent e Châtillon ad altre località sciistiche. Inoltre, ritenete che la gestione degli impianti di risalita al Col de Joux potrebbe sopravvivere a situazioni meteo sfavorevoli sempre più frequenti?» domanda Paolo Ciambi. Secondo l’ex Presidente del Consiglio comunale, in estate il Col de Joux funziona già molto bene. Perché quindi sarebbero necessarie ulteriori attrazioni legate a un costoso impianto di risalita? Al sindaco Paolo Ciambi domanda anche quale analogia ci possa essere fra impianti del Col de Joux, piscina e campo da calcio: «Il Col de Joux dista 24 minuti di auto dal capoluogo e servizi analoghi - anzi, superiori - sono presenti a Torgnon, che dista sempre 24 minuti di auto. La piscina e il campo da calcio, invece, sono nel capoluogo, cioè a “chilometri zero” e, se fossero chiusi, residenti e turisti dovrebbero percorrere svariati chilometri per avere quei servizi che ora hanno a casa propria».