Il Consiglio comunale approva il Bilancio senza aumentare le indennità

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Maratona del Consiglio comunale di Aosta che è stato convocato giovedì 28 e ieri, venerdì 29 dicembre, per l’approvazione del Bilancio previsionale 2024 che pareggia sulla cifra di 85 milioni 774mila euro, al netto della quota dei rimborsi di prestito e delle partite di giro. Riguardo alle entrate, tra le voci più rilevanti figurano quelle derivanti dalla fiscalità - Imu (12 milioni), Irpef (2,8 milioni), Tari (6,6 milioni) e imposta di soggiorno (280mila euro) - e dalla legge regionale numero 48 del 1995 (15 milioni). Nella serata di ieri il documento economico ha ricevuto il via libera con 20 voti favorevoli a fronte di 8 contrari dei consiglieri dei gruppi di minoranza.

Tra gli argomenti al centro del dibattito che hanno preceduto la votazione del Bilancio previsionale, anche le indennità di funzione degli amministratori che restano invariate grazie a una deliberazione approvata con 22 voti a favore, 5 astensioni e 1 voto contrario. Quest’ultimo è stato espresso dal capogruppo della Lega Vallée d’Aoste Sergio Togni, mentre la vice capogruppo Sylvie Spirli ha votato a favore - quindi con la maggioranza - e l’ex sindaco, sempre del Carroccio, Bruno Giordano si è astenuto come i consiglieri di Renaissance Valdôtaine guidati da Giovanni Girardini. «Non ritengo sufficiente l’astensione. - ha dichiarato Sergio Togni - Questa deliberazione avrebbe dovuto prendere in considerazione almeno l’aumento Istat, in questi 2 anni abbastanza elevato. Non voglio che il mestiere di consigliere diventi una professione per ricchi con del tempo da perdere». Sergio Togni ha aggiunto che «Probabilmente prevale l’idea che se il politico aumenta il suo reddito di 50 euro aumenti anche il suo furto di 50 euro. Ma io credo che la politica debba credere in se stessa, e aumentare lievemente l’indennità dà il segnale che ci crede. Visti i dati Istat un aumento del 5, del 10 per cento, si potrebbe fare. E lo dice uno a cui non cambierebbe la vita». Per inciso, il Consiglio comunale avrebbe la facoltà di aumentare le indennità dei propri amministratori fino al 20 per cento. Dati alla mano, le indennità di carica dei 29 amministratori comunali pesano sul bilancio per 690mila euro e per 80mila euro di contributi. A tal proposito, il leghista Bruno Giordano, annunciando la sua astensione, ha evidenziato: «Credo che la qualità di un lavoro impegnativo, costante e al servizio del cittadino dovrebbe essere remunerato almeno al netto dell’inflazione. Se vogliamo considerarci portatori di Reddito di cittadinanza prendiamo atto che il ruolo di consigliere comunale della città è l’equivalente di una percezione poco nobile, sia dell’Amministrazione che della politica. Se facessimo il conto delle ore passate per preparare le nostre iniziative, noi dell’opposizione valiamo circa 2,5 euro l’ora. E questo sì è uno scandalo». Il l consigliere di Pcp - in quota Area democratica - Diego Foti ha replicato: «Pur riconoscendo il lavoro che un politico svolge dentro quest’aula credo di non condividere il metodo di un eventuale aumento. È un’autoproclamazione. Non è possibile aumentarsi lo stipendio per mano propria. Lo trovo un insulto ad altri lavoratori che hanno pari dignità. E non tutti i lavori sono indicizzati all’inflazione».

Inoltre il Consiglio comunale di Aosta ha approvato la nuova regolamentazione dell’imposta di soggiorno che oltre alle strutture turistiche alberghiere ed extralberghiere sarà applicata anche sugli appartamenti affittati con locazioni turistiche brevi. Hanno votato a favore 22 consiglieri, quelli della maggioranza e la Lega. Si sono astenuti 4 consiglieri (Renaissance valdôtaine e Forza Italia). Franco Proment dell’Union valdôtaine ha spiegato: «L'imposta di soggiorno è prevista dalla legge regionale di luglio. La proposta è che, ad Aosta, per gli alberghi vada da 50 centesimi a 4 euro in base alla tariffa». La deliberazione prevede diverse fasce per le strutture extralberghiere, i campeggi, gli agriturismi. Per gli affitti turistici brevi, la tariffa unica sarà di 1,5 euro a notte.

Paolo Laurencet, capogruppo di Forza Italia, ha osservato: «Con questa nuova deliberazione si passa da un sistema facoltativo, con i Comuni che potevano scegliere se applicare o meno l'imposta di soggiorno, a uno obbligatorio. Per alcuni Comuni piuttosto piccoli, saranno più alti i costi per il sistema di riscossione rispetto agli introiti. Non mi pare che il Comune di Aosta abbia necessità di far cassa, visti gli avanzi. Più che di nuove risorse, l'Amministrazione ha bisogno di riuscire a spenderle».

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