Il confinamento e la diffusione dello smartworking spingono il mercato immobiliare nelle località turistiche

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Ha tenuto bene nel 2020 il mercato immobiliare in Valle d’Aosta, con una buona richiesta di seconde case in tutte le località turistiche, soprattutto da acquistare e anche, nelle ultime settimane, da affittare per periodi più o meno lunghi. E’ quanto emerge dai commenti di alcuni operatori del settore alle prese come tutti con le difficoltà legate alla pandemia, forse tutto sommato meno penalizzati rispetto ad altri comparti economici.

«La partenza all’inizio del 2020 era stata molto positiva e, pur con inevitabili periodi di rallentamento nel corso dell’anno, posso dire che sia andata meno peggio di quanto potessi immaginare. – spiega Patrizia Diemoz agente immobiliare dal 1983 e titolare dell’omonima agenzia di viale Conseil de Commis ad Aosta – I primi giorni dell’anno nuovo, nonostante le chiusure, la gente ha ricominciato a guardarsi intorno e abbiamo già ricevuto diverse telefonate per visite di appartamenti che, per chi abita in regione, abbiamo la possibilità di concordare. In questo senso, l’acquisto delle seconde case è evidentemente penalizzato: le richieste ci sono però nell’impossibilità di vedere gli immobili, tutto rimane bloccato per il momento. Possiamo fare videochiamate su Skype ma non basta per concludere l’affare, Per ciò che riguarda le località turistiche, in questo momento ho proposte su Cogne e per la Coumba Freide che stanno riscuotendo un buon interesse».

E’ cambiata la tipologia di alloggi richiesti con una maggiore attenzione per le aree esterne della casa: terrazzi e zone verdi. Il motivo si può intuire: il confinamento ha reso più preziosa per certi aspetti l’abitazione e ha fatto comprendere a molti quanto sia importante poter disporre di un minimo di spazio esterno. In aumento, sempre secondo Patrizia Diemoz, le richieste di case come investimento, favorite anche da mutui che in questo periodo hanno tassi particolarmente vantaggiosi.

«Le seconde case stanno andando bene - conferma Agostino Nicotera che gestisce l’agenzia Tecnocasa di Sarre e quella della zona ovest di Aosta, via Chambery e corso Battaglione Aosta - Vi sono molte richieste su Cogne, la casa è tornata a essere considerata come “bene rifugio” e i prezzi sono scesi, in alcuni casi anche del 15 per cento. La mia impressione è che molti preferiscono investire nel mattone, piuttosto che tenere i soldi bloccati in banca. A marzo con il primo confinamento ovviamente si è fermato tutto e abbiamo imparato anche noi a utilizzare i nuovi strumenti per fare visionare le varie proposte: reportage fotografici, tour virtuali. L’estate scorsa è andata molto bene. Un altro vantaggio è venuto dai mutui con tassi in forte ribasso. Per ciò che riguarda le mie agenzie, è andato bene anche il settore residenziale. Chi pensava magari in un primo tempo di andare in affitto, ha preferito acquistare».

«Tra il primo e il secondo lockdown, fino al mese di novembre dello scorso anno abbiamo registrato un buon movimento con numerose richieste per le seconde case nelle località turistiche - Saint-Vincent, Gressoney e la Valle d’Ayas per esempio - poi purtroppo si è un po’ fermato tutto perchè la gente non può spostarsi per visitare gli alloggi. - sostiene Enrico Morani dell’Immobiliare Morani che ha agenzie a Nus, a Verrès, a Saint-Vincent e a Pont-Saint-Martin – A causa dei lunghi mesi trascorsi nelle proprie abitazioni, molti clienti di Piemonte, Lombardia e Liguria hanno deciso di acquistare una casa in Valle d’Aosta, soprattutto coloro che possono lavorare in smartworking. Così le richieste sono salite. Il problema è che la casa resta un bene concreto, non si può acquistare a distanza, senza visionarla. Quindi vanno bene video e foto, però poi giustamente il cliente vuole essere sul posto e vederla magari con il supporto di un tecnico. Dopo l’ultimo Dpcm che consente di spostarsi per le seconde case in affitto, sono salite anche le richieste per questo settore. In molti infatti decidono di prendere per qualche mese un’abitazione per potersi spostare da una regione all’altra e poi eventualmente valutare l’acquisto di altri immobili».

«Al contrario di quanto si possa pensare durante il primo confinamento abbiamo lavorato bene, aprendo molte trattative per le compravendite. Forse chi era a casa ha avuto più tempo per guardare sui siti, per farsi un’idea di prezzi e proposte. - riferisce Alessandra Pavetto dell’agenzia Alp Immobiliare di Courmayeur - L’estate è stata molto vivace e si è lavorato bene, mentre in autunno vi è stato un momento di stallo. Ora con l’inizio del nuovo anno, il mercato mi pare nuovamente frizzante, vi è nuovamente molta richiesta soprattutto da parte di un certo tipo di clientela milanese e lombarda. I professionisti che hanno sperimentato lo smartworking hanno capito che in certi casi si lavora meglio da casa e a questo punto, perché non lavorare direttamente dalla propria abitazione “affacciata” sulle montagne?».

La tendenza è confermata da Riccardo Donazzan, dell’agenzia Tecnocasa di Châtillon, che segue oltre a Valtournenche e Breuil-Cervinia, anche la Bassa Valle.

«Dopo il primo lockdown abbiamo visto un aumento esponenziale delle richieste per le seconde case nelle località turistiche. - dichiara l’agente immobiliare - Chi era indeciso sull’acquisto, complici molti fattori, si è definitivamente convinto. Abbiamo lavorato bene tutta l’estate mentre alla fine dello scorso anno, con le nuove chiusure, si è tutto un po’ fermato, soprattutto per ciò che riguarda le visite. Ora sono riprese le richieste e aspettiamo di capire quando ci si potrà spostare per un sopralluogo degli immobili individuati dai clienti. Diciamo che in questo periodo le condizioni per acquistare sono buone, prezzi stabiliti rispetto alle forti discese degli anni passati e tassi agevolati per i mutui. Le maggiori richieste arrivano dalle città piemontesi e lombarde».

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