Il Comune di La Thuile deve ingiungere la demolizione delle tre villette di Thovex

Il Comune di La Thuile deve ingiungere la demolizione delle tre villette di Thovex
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Situazione di stallo a La Thuile dopo che una sentenza del Consiglio di Stato ha ufficializzato la demolizione di tre villette nel villaggio di Thovex, così come La Vallée Notizie aveva anticipato sabato scorso, 24 aprile. Il procedimento del Consiglio di Stato prevede che il Comune di La Thuile proceda all'ingiunzione di demolizione entro 60 giorni dalla notifica, cui si aggiungono 120 giorni per l'esecuzione coatta e altri 120 giorni per l'eventuale intervento del Prefetto che altri non è che il presidente della Regione Erik Lavevaz. Quindi entro 10 mesi dovrebbe concludersi la vicenda, che comunque non preclude che le parti possano trovare nel frattempo un accordo.

I commenti

Diversi i commenti trapelati in settimana su questa annosa questione. Dalla segreteria del presidente della Regione Lavevaz fanno sapere che “A oggi c’è stato solo un incontro tecnico tra gli uffici della Presidenza e il Comune di La Thuile per condividere le informazioni sul dossier. In questo momento l’esecuzione della sentenza è in carico al Comune, che agirà secondo le proprie facoltà e con la disponibilità della Regione al confronto".

La minoranza consiliare di La Thuile, per bocca del capogruppo Christian Manfredi, sottolinea di “Non poter fare commenti giuridici o tecnici in merito alla sentenza del Consiglio di Stato nei confronti delle 4 famiglie residenti nelle 3 villette contestate dove viene chiesta la demolizione".

In effetti le richieste di alcuni proprietari del Condominio Hermite - Giancarlo Ciceri, Alessandra Albertini e Maria Teresa Fadin - sono state elevate nei confronti delle famiglie di Carlo Augusto Francesco Ceffa, Stefano Raffaelli, Adelaide Cermenati e Alessandro Bandito: in totale 13 persone, che ora sono invitate a demolire le loro case.

"A breve chiederemo una consulenza giuridica sulla sentenza - continua Christian Manfredi - e un incontro con il sindaco Mathieu Ferraris per confrontarci sull'aspetto tecnico e amministrativo della vicenda. Vorrei però mettere al primo posto la questione umana, da questo punto di vista la sentenza è di una violenza inaudita. All'interno delle villette sono delle famiglie con minori e anziani.

Il ruolo del Comune

Il sindaco di La Thuile Mathieu Ferraris era stato interpellato una prima volta la settimana scorsa ma non aveva voluto fornire chiarimenti, nemmeno per spiegare che la sentenza era del Consiglio di Stato e non, come sembrava inizialmente, della Corte Costituzionale. Al centro del mirino è comunque la variante da poco approvata dal Comune, che prevede la costruzione a Moulin, a poca distanza da Thovex, di uno spiazzo per la sosta delle navette che avrebbe in qualche modo garantito una viabilità di accesso anche per le 3 case in questione. Una scelta che è stata impugnata dai condomini dell’Hermite.

Mathieu Ferraris, dal canto suo, è ancora polemico. "Visto l'articolo che è uscito sulla vostra testata la settimana scorsa, pieno di errori e inesattezze, oltre ad aver detto che "preferivo non commentare" a fronte di nessuna richiesta da parte vostra, vista la delicatezza della questione non intendo rispondere ad alcuna domanda".

La sentenza cita però chiaramente l'esproprio che il Comune di La Thuile prevede di effettuare nei confronti del condominio Hermite per realizzare sul suo terreno un parcheggio per l'accesso della navetta: "Relativamente alla variante in itinere e al connesso procedimento espropriativo - si legge nella sentenza - finalizzati a realizzare la viabilità di collegamento veicolare e pedonale a servizio dell’abitato di Moulin, ne hanno dedotto la nullità per violazione ed elusione del giudicato poiché tali atti sarebbero stati adottati al solo scopo di rimuovere il vizio sostanziale del permesso di costruire".

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