Il Comitato «bussa», chi risponde

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Un incontro con una delegazione di ogni forza politica rappresentata in Consiglio Valle «per darci modo di illustrare nel dettaglio le nostre motivazioni e proposte e per comprendere quale posizione intendete assumere» sulla richiesta di referendum consultivo sulla proposta di legge di riforma del sistema elettorale valdostano. A chiederlo è il Cre, il Comitato per la riforma elettorale, con una lettera indirizzata a tutti i segretari e i coordinatori dei gruppi politici che compongono l'assemblea e al presidente del Consiglio Alberto Bertin.

«Come noto nei prossimi giorni dovrà essere definita la posizione del Consiglio regionale in merito alla richiesta di referendum consultivo sulla riforma della legge elettorale regionale, avanzata da 3.363 elettori, la cui validità è stata attestata dalla presidenza del Consiglio regionale», si legge nella lettera. «Si tratta di un'occasione preziosa per registrare l'orientamento degli elettori sul nodo decisivo della elezione diretta del presidente e della maggioranza regionale e poi procedere ad approvare una legge che sia rispondente alla domanda proveniente nella società civile», prosegue il Cre. Che aggiunge: «Non ravvisiamo alcuna motivazione veramente valida per non fare la consultazione popolare, anzi riteniamo si tratti di un diritto dei cittadini, disciplinato dallo Statuto speciale e dalla legge regionale, che non può essere ignorato o messo in discussione». Per questo il Comitato ritiene che il voto della richiesta in Consiglio Valle «sarà di estrema importanza per il futuro della politica valdostana».

Mentre Luca Tonino, segretario del Pd VdA, garantisce che una delegazione del suo partito incontrerà i promotori dell’iniziativa, Cristina Machet presidente dell’Uv afferma: «Riteniamo che i consiglieri regionali abbiano tutti gli elementi per poter prendere una decisione. Il tema è ben noto e molto complesso ed è stato analizzato in maniera molto approfondita. Non si tratta di sottrarsi a un confronto ma piuttosto a quello che parrebbe un appuntamento propagandistico, su un tema che necessita di essere analizzato ,- oltre che con visione politica sul futuro della Valle d’Aosta - con mezzi giuridici, non propagandistici. Non è l’elezione diretta che darà stabilità alla Regione, ma piuttosto una diversa pesatura delle proporzioni in consiglio».

«Stella Alpina ritiene che sia indispensabile una riforma elettorale che garantisca stabilità, fondamentale per programmare gli obiettivi e compiere scelte. - riferisce Ronny Borbey presidente del movimento - Rispondiamo positivamente alla richiesta di incontro, riteniamo però che la sola riforma elettorale non sia sufficiente, è necessario costruire delle classi dirigenti all’interno dei partiti e movimenti perché la politica deve ritrovare il suo ruolo e la sua centralità, con la serietà e l’impegno di chi vuol fare politica».

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