Il Cinema Gran Paradiso di Cogne diventerà un condominio: fine lavori l’anno prossimo

Il Cinema Gran Paradiso di Cogne diventerà un condominio: fine lavori l’anno prossimo
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Al Nuovo Cinema Paradiso del film premio Oscar di Giuseppe Tornatore è toccata una sorte peggiore, demolito per fare posto a un parcheggio. Il Cinema Gran Paradiso di Cogne invece diventerà un condominio ma quanto meno la sua sagoma ricorderà a tutti, residenti e turisti, quel luogo di incontro che è rimasto nella memoria collettiva del paese.

Peraltro Cogne venne dotata di un primo cinematografo già negli anni Trenta, nel villaggio minerario di Colonna, unico paese della Valle d’Aosta ad avere una struttura del genere, oltre ad Aosta. E proprio a Cogne Marco Elter realizzò nel 1938 il film “Il torrente”, oltre al documentario “Le miniere di Cogne”, ancora oggi di grande interesse.

Barbara Tutino, che di Marco Elter è la nipote ricorda bene i giorni d’estate del Cinema Gran Paradiso: “Partivamo da Valnontey a piedi. Qualche volta ci azzardavamo a fare autostop alle rare macchine, se ne avvistavamo una che stava scendendo. Non perché fossimo in ritardo, ma per divertimento, e audacia. Avevamo forse dieci anni. Stavamo crescendo. Era l’estate che avevamo scoperto il cinema”.

“Non aveva importanza di che film si trattasse - dice Barbara Tutino - per noi ragazzi l’importante era vivere un’esperienza diversa. Il cinema era nel caseggiato a fianco al Bar du Soleil, detto Rosset, dove qualche anno dopo saremmo andati il sabato a ballare. Rammento ancora i popcorn, comperati all’entrata del cinema, dopo aver pagato il biglietto. Si cercava di arrivare un pò prima, per prendere i posti migliori, non proprio in prima fila, ma centrali con lo schermo di fronte, sperando che nessun adulto si sedesse nel posto davanti e ostacolasse la visione a noi piccolini. Andavamo al primo spettacolo e tornavamo a casa a piedi, per la cena in famiglia.”

Giuseppe Cutano, ingegnere dell’Enel che sta lavorando da 2 anni alla ricostruzione di una centrale idroelettrica nella zona di Amatrice, con un recente passato da assessore comunale a Cogne, abitava vicino al gestore della sala cinematografica Epifanio Coppi, detto Nino, direttore del locale ufficio postale che con la moglie Paola si occupava del cinema, costruito nel 1960 da Virgilio Grazio, imprenditore di Cigliano nel vercellese, proprietario pure del quasi contemporaneo cinema di Courmayeur. “Per noi bambini quell’unica sala sembrava enorme, uno spazio indimenticabile. Un giorno mi fecero visitare il locale proiezione, fu una bellissima esperienza. Da ragazzi, noi coetanei, eravamo una presenza fissa al Gran Paradiso, in inverno durante le vacanze di Natale e poi in estate, con la sua attività che iniziava a fine giugno e arrivava sino ad inizio settembre. Ricordo ancora l’ultimo film che vidi nel cinema, “La vita è bella” di Roberto Benigni, era il 1998.”

“Quella del cinema Gran Paradiso - spiega Giuseppe Cutano - rimane per me una sensazione ancora attuale. Dal buio della sala uscivi la sera nel buio del Prato di Sant’Orso, era bellissimo, direi magico. Per noi bambini vendevano bibite, caramelle, popcorn, a fianco il Bar du Soleil aveva il ping pong e il biliardo, i grandi ballavano. Era una zona di Cogne molto attiva, una volta chiuso il Cinema Gran Paradiso, chiuso il Bar du Soleil e chiuso il benzinaio, molto si è spostato verso la piazza Emile Chanoux, che in passato era meno frequentata di adesso.”

“Molti anni dopo - ricorda Barbara Tutino - al cinema ci andavo la sera, in auto. Anche gli altri bambini erano cresciuti e ognuno aveva preso la sua strada, a volte era l’occasione per stare qualche ora di nuovo insieme, guardando un film e poi andando a bere qualcosa. Fu proprio al Gran Paradiso che si svolsero dal 1984 le prime edizioni dello “Stambecco d’oro” poi arrivò la chiusura.”

Nello stabile del Cinema Gran Paradiso in viale Giuseppe Cavagnet, nel rettilineo che costeggia il magnifico spazio verde che caratterizza Cogne, i lavori di ristrutturazione ed ampliamento sono iniziati nei giorni scorsi. L’operazione immobiliare ha visto l’acquisto già sulla carta dei 13 appartamenti previsti, piano terra compreso, ed i nuovi proprietari hanno costituito il Condominio I Prati di Sant’Orso, che appunto si occupa dei lavori affidati all’impresa Mancuso Cantieri di Ponte Nizza nel pavese. Il progettista è l’ingegnere Marco Savoye di Atelier Projet di Saint-Christophe. “Gli interventi architettonici prevedono la demolizione totale e la conseguente ricostruzione sullo stesso sedime del fabbricato esistente. Si prevedono - evidenzia Marco Savoye - un ampliamento e una riqualificazione energetica e strutturale del fabbricato, con la realizzazione di 2 corpi uniti centralmente da un vano scale aperto, dove si troverà pure l’accesso principale servito dall’ascensore. Sul fronte di viale Cavagnet lo sviluppo sarà di 5 piani fuori terra abitabili, di cui l’ultimo mansardato, con le aperture rivolte su tutti e 4 i fronti. La parte posteriore, dove si trovava la sala cinematografica, sarà ampliata su 4 livelli. Nell’interrato troveranno posto le autorimesse, le cantine e un locale tecnico. Il riscaldamento avverrà con pompe di calore ed i materiali impiegati consentiranno un notevole risparmio energetico.” La spesa prevista è di 2 milioni e 600mila euro ed i lavori dovrebbe concludersi entro il 2024.

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