“Il cantiere dell’ospedale in centro porterà disagi pesantissimi”

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«Un ospedale megalitico o un’area archeologica ospedalizzata?». Le criticità dell’ampliamento dell’ospedale continuano a tenere banco e la consigliera regionale di Pcp Erika Guichardaz le ha sintetizzate così in un post sulla sua pagina Facebook, dopo il dibattito nell’ultima seduta del Consiglio Valle. «Rileviamo che 6 milioni andranno per gli scavi del “Parini”, così come evidenziamo che avere un ospedale sopra limiterà di molto la fruibilità di questi spazi, anche perché chi si reca all'ospedale forse non ha troppa voglia di ammirare i reperti archeologici. - aveva detto in Consiglio Erika Guichardaz - Ci domandiamo poi come sia stata affrontata la questione del traffico e del parcheggio in quell'area, che è già ora è congestionata per la presenza dell'ospedale, quando saranno organizzati degli eventi o delle visite guidate».

Perplessità sicuramente condivise da chi cerca ancora di “dirottare” la scelta politica su un nuovo ospedale fuori dal centro di Aosta.

E’ il caso del comitato Vallée Santé, che venerdì 13 ottobre scorso ha organizzato un’interessante conferenza dal titolo “Sanità e ospedali del futuro” per sollecitare il confronto sul tema.

Ora è il movimento Valle d’Aosta Futura a tornare sull’argomento e a esprimere - in una nota - la sua «gratitudine al comitato Vallée Santé che da anni cerca di sollecitare un reale confronto sul tema. Richieste di confronto e soprattutto di comparazione economica tra le 2 soluzioni, completamente ignorate dall’attuale Giunta regionale che prosegue a testa bassa verso la scelta di creare per i prossimi 10 anni, nella migliore delle ipotesi, un cantiere infinito in tutta l’area dell’attuale ospedale e della cosiddetta ala nuova, scordandosi dei pesantissimi disagi che graveranno sugli operatori sanitari e soprattutto sui degenti del “Parini”. E con che tempi? L’anno scorso avevano annunciato che i lavori sarebbero iniziati nel settembre 2023. Ora apprendiamo da dichiarazioni in Consiglio dell’assessore Carlo Marzi che sono stati stanziati 1 milione e 600mila euro per degli scavi archeologici preliminari. Ma allora perché nel gabbiotto vetrato situato all’angolo di via Guedoz e di viale Ginevra, il soi-disant “Infopoint Ospedale Nuovo”, si scrive che la fase 3 (scavi archeologici) è conclusa?».

«A questo proposito ricordiamo che scavi archeologici precedenti avevano portato alla luce un sito celtico di importanza mondiale, e non lo diciamo noi, bensì una commissione di esperti internazionale incaricati dalla Giunta regionale nel 2013! - prosegue Valle d’Aosta Futura - Sito che potrebbe richiamare centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo, sempre che non venga sepolto sotto l’ala nuova prevista. Ci dicono che sarà comunque visitabile. Ospedale sopra, museo sotto… Abbiamo già sepolto l’area megalitica di Saint-Martin de Corléans sotto un’immensa struttura in calcestruzzo. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. E con che costi? Questo non è un dato reperibile nel famoso infopoint. Ma forse neppure la Giunta regionale è in grado di quantificare il costo dell’intero ampliamento e rifacimento della parte esistente. Dalle scarsissime informazioni dell’infopoint non si capisce neppure come faranno degenti, operatori e visitatori ad accedere al “Parini” qualora il cantiere si sviluppi davvero. Saranno necessariamente chiusi viale Ginevra e via Guedoz. Da dove entreremo? Da via Chaligne con lo spostamento delle camere mortuarie altrove? Nel frattempo, la viabilità, già difficile, subirà ulteriori peggioramenti non appena partiranno i lavori di adeguamento delle centrali tecnologiche, preliminari a tutto il resto. Via Saint-Martin de Corléans e via Chaligne (oltre a viale Ginevra) subiranno importanti restrizioni. Parte di via Saint-Martin antistante l’area verde dell’Ospedale sarà oggetto di lavori che porteranno alla eliminazione parziale degli attuali marciapiedi, abbattimento di alberi e modifiche alla circolazione. Ma di questo non si parla nel famoso Infopoint. Non si dice neppure che l’entrata del futuro Pronto Soccorso sarà su via Roma a 150 metri dall’incrocio di 3 direttive internazionali e, metro più metro meno, nel punto esatto dove è uscito il Tir l’anno scorso in occasione della temporanea chiusura del raccordo autostradale».

«Come non si parla del tema “atterraggio elicotteri del soccorso” sull’eventuale tetto del Nuovo Ampliamento. - conclude Valle d’Aosta Futura - La Regione dice che c’è un’autorizzazione del Ministero (che risalirebbe al 2012), in realtà il tema è anche di competenza comunale perché in materia di inquinamento acustico, ad esempio, deve essere il Comune a rilasciare le necessarie autorizzazioni. Già, il Comune di Aosta: tutto questo dovrebbe realizzarsi sul suo territorio, quindi di sua competenza. Ma non abbiamo notizie di prese di posizione o di dibattiti aperti in Consiglio comunale. Valle d’Aosta Futura crede che si possa ancora dialogare. E soprattutto si debba fare uno studio serio di comparazione economica, ambientale, sociale tra l’ampliamento del vecchio e la costruzione del nuovo».

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