Il bancomat in chiesa per le offerte: «Se può essere utile, ben venga»
Si potrebbe tranquillamente parlare di Chiesa 2.0 grazie all’ultima trovata tecnologica per semplificare la vita ai fedeli: uno strumento che permette di elargire la tradizionale offerta (quella prevista durante la Messa per intenderci) anche se si è rimasti a corto di spiccioli. Si tratta del «pos», uno strumento che ormai abbiamo imparato a conoscere e ad utilizzare in mille circostanze quando andiamo a fare acquisti nei negozi. Ora questo dispositivo elettronico che consente di effettuare ovunque pagamenti con bancomat o carte, approda anche in chiesa. La novità, frutto di un progetto diocesano in sinergia con un’azienda italiana leader dei pagamenti elettronici, è stata recentemente introdotta nella chiesa di Santa Giulia a Cicognara, Diocesi di Cremona (foto). Dove quindi ogni fedele può scegliere la destinazione della sua offerta - per la parrocchia, la Caritas diocesana o l'Istituto diocesano per il sostentamento del clero - ed è naturalmente garantito l'anonimato del donatore che comunque potrà dedurre le spese presentando nella dichiarazione dei redditi l'estratto conto come giustificativo.
L'importo è inizialmente impostato su venti euro però è possibile effettuare anche un'offerta a partire da soli dieci centesimi. La sperimentazione potrebbe presto essere estesa ad altre chiese risolvendo così il problema delle collette domenicali sconsigliate per evitare pericolosi assembramenti. «Vi è da dire che molte nostre parrocchie - sostiene don Ivano Reboulaz, incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica - in questo momento particolare per le offerte utilizzano un cestino con un manico lungo per evitare ogni forma di contatto mentre per quello che riguarda l'utilizzo di questa tecnologia se è una maniera comoda e senza pericoli ben venga».