Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste Quale è lo stato di salute dei boschi della nostra regione?
Il 21 marzo di ogni anno, in coincidenza con l’inizio della primavera, si celebra la Giornata internazionale delle foreste istituita il 21 dicembre 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo sensibilizzare le persone nei confronti dell’importante ruolo che svolgono le foreste di tutti i tipi e di incoraggiare i Paesi di ogni continente a tenere alta l’attenzione legata agli ecosistemi forestali.
Dalla fine dell’ultima era glaciale, parliamo di 10 mila anni fa, la Terra ha visto ridurre il proprio patrimonio forestale di un terzo. Secondo quanto afferma l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), la superficie forestale del pianeta è diminuita da 6 a 4 miliardi di ettari di foreste, dal 57 al 38 per cento delle terre emerse.
Grande valenza per la ricorrenza e massima importanza sono riconosciute alla Giornata internazionale delle foreste anche da Flavio Vertui coordinatore del Dipartimento Risorse naturali e Corpo Forestale dell’Assessorato dell’Agricoltura e delle Risorse naturali.
Flavio Vertui parla di «Importanza delle foreste non solo per la produzione di legname, anche per la loro multifunzionalità. Per noi in Valle d’Aosta, principalmente le foreste sono fondamentali per la protezione del territorio e questo è un dato di fatto. Circa il 50 per cento dei nostri boschi, infatti, ha una funzione diretta di protezione dei villaggi, delle strade, delle infrastrutture di una certa importanza. A questo si lega la funzione delle foreste dal punto di vista ambientale e tutto quanto è connesso con la biodiversità e la conservazione della natura. Le foreste, svolgono anche una funzione paesaggistica e non va dimenticata la parte culturale e ricreativa che ruota intorno al bosco. Risorse che di solito si danno per scontate, ma così non è. La giornata internazionale pone quindi l’attenzione sulle funzioni della foresta ma anche le loro criticità. A livello mondiale sono sotto gli occhi di tutti a cominciare dalla deforestazione che avviene in molti Paesi. Da noi, il problema è inverso. L’avanzamento del bosco va a scapito delle superfici agricole, di pascoli, di prati. Ed è comunque un problema perché oltre a questo c’è un impoverimento del paesaggio e della biodiversità. Un’altra questione riguarda le superfici abbandonate: i popolamenti forestali che si creano sono sicuramente più instabili richiedono una gestione ancora più mirata. Occorre quindi una nuova strategia per limitare questa crescita del bosco nella nostra regione. Un’altra criticità riguarda la necessità di assicurare la loro gestione per assicurare quelle cure colturali che sono necessarie per garantire una certa continuità sia nello spazio sia nel tempo. E questa è un po’ la sfida che ci troviamo ad affrontare non solo a livello regionale».
In Valle d’Aosta, che conta circa 98 mila ettari di bosco, pari al 30 per cento della superficie complessiva del territorio valdostano che è di 3.260 chilometri quadrati, almeno per il momento il fenomeno della riduzione delle foreste non è presente.
Dagli anni Settanta in poi infatti si è vista una rapida progressione dell’avanzamento del bosco, che se all’inizio poteva sembrare un fatto positivo, oggi non è così per via della riduzione delle zone vocate all’agricoltura.
La Regione si è posta ultimamente degli obiettivi strategici, tra questi la predisposizione di un piano forestale regionale di gestione delle criticità legata proprio ai cambiamenti climatici e ai rischi degli incendi boschivi per la siccità.