Idroelettrico, l’allarme di Erik Lavevaz: il decreto «Sostegni ter» che prevede il taglio degli extra-profitti da fonti rinnovabili «viola la nostra autonomia»
Oltre al danno anche la beffa. Se da una parte il morso del caro energia sta tenendo sotto scacco famiglie e imprese, dall'altra il decreto legge «Sostegni ter», che prevede il taglio degli extra-profitti derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili, rischia di avere gravi ricadute sull'ordinamento valdostano, facendo emergere alcuni profili di illegittimità che riguarderebbero sia la Costituzione che lo Statuto speciale della regione alpina. La questione era già stata anticipata in un comunicato stampa diffuso dalla Giunta regionale nei giorni scorsi ed ha fatto capolino in Consiglio Valle grazie ad un'interpellanza illustrata dal vicecapogruppo della Lega, Stefano Aggravi, con la quale chiedeva di fare chiarezza «sui profili di illegittimità» della norma «rispetto all'ordinamento dell'autonomia speciale valdostana».
Sulle «ricadute dirette sul nostro ordinamento - risponde il presidente della Regione, Erik Lavevaz - il provvedimento potrebbe portare a potenziali gravi conseguenze sia di natura finanziaria sia sul valore patrimoniale della stessa Cva, i cui flussi finanziari sono percepiti in forma indiretta dalla Regione attraverso la distribuzione dei dividendi da Finaosta».
Prosegue Erik Lavevaz: «La Regione si vedrebbe sottrarre importanti risorse che potrebbero essere tra l'altro destinate proprio a mitigare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia, in quanto il conguaglio previsto dall'articolo 16 sarebbe fuori gettito fiscale, escluso pertanto dal riparto fiscale regionale, con grave violazione di un principio cardine dell'autonomia statutaria».
Il Presidente torna poi sull'acquisizione, avvenuta vent'anni fa, delle centrali idroelettriche: «Con un'operazione finanziaria rilevantissima - illustra - garantita da un'emissione obbligazionaria, la Regione si è fatta carico di un importante investimento, nella prospettiva che il ritorno economico generato ne consentisse l'ammortamento: il tentativo in atto con il decreto-legge Sostegni ter di recuperare gettito al di fuori del circuito fiscale ordinario, ancorché temporaneamente rischia di incidere indirettamente sull'assetto economico finanziario valdostano».
Per questo, conclude, «è necessario l'impegno di tutte le forze politiche affinché in sede di conversione del decreto-legge questa previsione controproducente e dannosa venga stralciata. Da parte nostra, cercheremo di mettere in piedi un'azione con le altre Regioni italiane».
Nella replica, Stefano Aggravi precisa che «l'energia elettrica è un mercato semi-libero e dobbiamo stare attenti al nostro doppio ruolo: da una parte, quello di azionista arrabbiato nei confronti delle scelte del Governo, dall'altra, quello di ente istituzionale che si troverà ad essere regolatore delle concessioni». E aggiunge: «All'epoca si ebbe una lungimiranza nell'acquisto delle centrali e ne abbiamo beneficiato lungamente, ma oggi dobbiamo evolverci per difendere e sostenere la Cva, che dovrà fare degli investimenti notevoli per migliorare il proprio patrimonio di impianti».