I valdostani stanchi: “Sul Covid ormai abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto”

I valdostani stanchi: “Sul Covid ormai abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto”
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Sembrava che la pandemia potesse essere ormai relegata tra i brutti ricordi, invece l’attuale impennata dei casi fa temere il ritorno di nuove restrizioni, non solo d’estate ma pure in vista del prossimo autunno. Come vivono la situazione i valdostani?

Jean Genola: «Mi pare che le ultime notizie non siano delle migliori per quanto concerne l’aumento dei casi di Covid. Noi non possiamo proporre ma solo adeguarci alle linee guida del Governo. Un’assurdità».

Vito Brasile: «Speriamo di scongiurare un’ulteriore ondata che andrebbe ulteriormente a mettere in ginocchio l’economia mondiale e a mietere nuove vittime. Credo che finora il sistema dei vaccini abbia funzionato o forse abbiamo solo assistito a una tregua della pandemia che è stata scambiata per la soluzione dovuta ai vaccini. La verità è che alla fine la nostra politica ci confina in casa nella peggiore delle ipotesi come già avvenuto nel lockdown, quando il Covid aveva raggiunto limiti intollerabili e messo a repentaglio la salute pubblica. Ma ormai i politici si sono giocati la fiducia dei cittadini, a cui nel frattempo è stata propinata tutta una serie di vaccini e forse non è ancora finita».

Agostino Dauphin: «Il rischio di una recrudescenza della pandemia è già stato messa in conto con l’arrivo dell’autunno e se sarà molto infettiva occorrerà che il Governo intervenga e dia precise disposizioni ai cittadini. Ormai siamo pronti anche a una nuova eventuale emergenza».

Fabiana Pangella: «Si tratta di un aumento che presto decrescerà e a mio avviso si ritornerà alla normalità. Il Covid non spaventa, ha fatto il suo tempo e come tutte le pandemie penso si sia risolta in maniera naturale. I vaccini sono riusciti a fare ben poco, c’è stato solo un grande spreco, migliaia di miliardi per medicinali che in più occasioni sono andati scaduti».

Roberta Melotto: «Sul Covid è stato detto tutto e il contrario di tutto. L’emergenza è stata gestita malissimo, i vaccini sono stati goffi tentativi per riuscire a trovare una risposta, insomma un sacco di errori che hanno fatto perdere tempo. In Europa siamo stati gli unici a trascinare per mesi la situazione di criticità e speriamo che non accada più nulla perché ripiomberemmo di nuovo, oltre che nell’incognito, nel pressapochismo della gestione politica, nel confinamento e nelle fake news».

Clarissa Giannastasio: «La prudenza è d’obbligo. Spero che non si verifichi una nuova ondata. Io non ho paura, sono ottimista e mi auguro che il peggio sia passato».

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