I trent’anni dell’area verde della Grand Place di Pollein “Quel colloquio con Andreotti e l’autostrada spostata...”

I trent’anni dell’area verde della Grand Place di Pollein “Quel colloquio con Andreotti e l’autostrada spostata...”
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Quello che si concluderà domani, domenica 31 dicembre, è stato un anno di anniversari per il Comune di Pollein. I 50 anni della Polisportiva, naturalmente, che sono stati celebrati in grande stile sabato 9 dicembre con la premiazione dei protagonisti di mezzo secolo di storia. Ma anche i 30 anni dell’area verde della Grand Place, splendido “polmone” naturale alle porte di Aosta, che fu inaugurata il 24 aprile del 1993, la prima del suo genere nella nostra regione. La storia della sua creazione è interessante e rende ancora giustamente orgoglioso il sindaco di allora, ed ex assessore regionale e presidente del Consiglio Valle Marco Viérin. «La realizzazione di una grande area verde al posto del pioppeto, che era ormai pericoloso per la presenza di tante piante instabili, era uno dei punti forti del nostro programma amministrativo quando fui eletto sindaco nella primavera del 1990. - racconta Marco Viérin - Sarebbe stata una delle prime cose a cui avremmo messo mano ma il suo iter fu ulteriormente accelerato dagli eventi. Appena 15 giorni dopo il mio insediamento, infatti, si presentò il direttore della Sav Marcello Christillin che mi portò gli avvisi da affiggere all’albo pretorio con gli espropri per la realizzazione del tratto autostradale Aosta Est - Aosta Ovest, che nel progetto originale avrebbe tagliato a metà la piana di Pollein, compromettendo il futuro del paese sotto tutti i punti di vista e con un impatto ambientale devastante». Per impedirlo, il sindaco Marco Viérin scese a Roma a incontrare il presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti. «Ero un giovane sindaco e ricordo quel giorno. - prosegue - Gli spiegai il problema, lui ascoltò con attenzione. Poi si rivolse a un collaboratore perché organizzasse subito un vertice con i responsabili del progetto precisando “E dica che il sindaco ha ragione!”». Così quello che sembrava un ostacolo si trasformò in un’opportunità per il paese. Il progetto del percorso autostradale fu modificato e l’Amministrazione comunale, per chiudere la questione nel migliore dei modi, accelerò sulla realizzazione dell’area verde.

«Era nostra abitudine confrontarci con il territorio per non creare malcontento - rimarca lo storico direttore della Sav - Società Autostrade Valdostane - Marcello Christillin - e ricordo bene che Marco Viérin si era appena insediato come sindaco quando gli comunicai le procedure di esproprio. Il tracciato è poi stato rivisto con una buona soluzione che ha accontentato tutti».

Come riportato dettagliatamente sui numeri del giornalino comunale “Pollein Notizie” pubblicati dal 1991 al 1994, la Giunta comunale con 2 delibere approvate rispettivamente il 9 agosto e il 23 agosto del 1990 incaricò l’agronomo Italo Cerise della redazione del progetto dell’area verde e l’ingegner Serafino Pallu di quello della costruzione del fabbricato polifunzionale, che sarebbe poi stato inaugurato nel 1997 (a seguito dell’accensione di un mutuo da 854 milioni con la Cassa Depositi e Prestiti nel 1994). Il 31 ottobre il Consiglio approvò il progetto di massima e il 20 novembre quello esecutivo, finanziato al 90 per cento (cioè per oltre 1,7 miliardi delle vecchie lire) dalla Regione. I terreni non furono espropriati ma acquistati a 32mila lire al metro quadro, prezzo stabilito da una perizia asseverata dal Tribunale di Aosta. L’intera operazione fu economicamente in attivo per il Comune, che ha incassato tra la vendita di terreni e l’Invim (Imposta sull'Incremento di Valore degli Immobili) sull’acquisto dei nuovi terreni 712 milioni di lire sostenendo in proprio una spesa di 273 milioni, con quindi un saldo positivo di 540 milioni di lire. «Il Comune potrà diventare proprietario di altri 14mila metri quadri circa di terreno situato in località Les Bimes che la Sav si è impegnata a cedere nella convenzione approvata dal Consiglio comunale il 6 settembre 1990» si legge inoltre nel bollettino comunale del dicembre 1992.

La nuova strada comunale fu costruita “a esse” per evitare che gli utenti dell’area dovessero attraversare la carreggiata e per favorire il rallentamento delle automobili in transito. La successiva creazione con l’allora sindaco Paolo Gippaz del “Jardins des roches” completò poi l’offerta al pubblico con un’interessante esposizione “en plein air”.

«L’intervento sull’area Grand Place venne presentato all’Onu in occasione della Conferenza sull’Ambiente di Rio de Janeiro del 1992 e superò le preselezioni, anche se non potè essere finanziato perché i lavori non erano ancora conclusi. - sottolinea ancora Marco Viérin - Un fatto che è però rivelatore della bontà del progetto. Per me, come credo per tanti amministratori comunali, la realizzazione dell’area verde della Grand Place, che poi molti altri Comuni hanno preso ad esempio, è fonte ancora oggi di soddisfazione. E’ diventato, come era nelle intenzioni, uno spazio a uso di tutti, che ospita ogni anno importanti manifestazioni dedicate agli sport popolari, le battaglie dei moudzon e delle reines e che si rese particolarmente utile ad esempio per l’Adunata degli Alpini nel 2003 e nei dolorosi giorni dell’alluvione del 2000».

«Le cose importanti non si realizzano mai da soli: - conclude l’allora sindaco Marco Viérin - quindi vorrei ancora ringraziare gli amministratori comunali che in quegli anni hanno creduto e lavorato per dare al nostro Comune opere che hanno cambiato la vivibilità del paese come certamente la Grand Place, spostando il tracciato dell’autostrada, ma anche i progetti del recupero del villaggio Crêtes, dell’acquedotto, dei marciapiedi sulla strada regionale e della metanizzazione di tutte le nostre frazioni».

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