I sindacati dei pensionati chiedono un incontro con l’Assessore alla Sanità
In questi ultimi giorni i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Uilp «Stanno raccogliendo - si legge in una nota congiunta - le preoccupazioni di numerosi valdostani in merito alla situazione di forte incertezza della campagna di somministrazione dei vaccini per il Covid-19». Secondo quanto rilevato dai sindacati dei pensionati «Ad oggi non risulta esserci una vera e propria programmazione regionale che metta nero su bianco quanti e quando gli anziani potranno essere vaccinati. L’unica cosa certa è che dovranno aspettare diverse settimane, mentre nelle altre regioni si sta già procedendo alle vaccinazioni». Pertando i sindacati evidenziano che «Questa incertezza sui tempi sta creando preoccupazione e paura, anche di fronte alle varianti del virus sempre più diffuse. E purtroppo in Valle d’Aosta la variante inglese è già arrivata, come dimostrano le ultime notizie diffuse dagli organi di informazione. È necessaria la massima chiarezza, nonché risposte rapide e concrete dall’Assessorato regionale della Sanità, perché sulla salute dei cittadini non si deve indugiare». Per queste ragioni le organizzazioni sindacali hanno chiesto di incontrare urgentemente l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse «Per capire con quali modalità, dalla piattaforma informatica alla chiamata diretta, e con quali tempi gli anziani potranno avere il vaccino».
Vaccino AstraZeneca, il Ministero modifica la fascia d’età
Partirà nei prossimi giorni in Valle d'Aosta la vaccinazione con AstraZeneca rivolta alle persone tra i 18 e 55 anni senza fattori di rischio in particolare al personale scolastico e universitario docente e non docente, per le Forze armate e di Polizia, setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e personale di altri servizi essenziali. Si inizierà con le persone nate nel 1956. Inoltre, «Secondo programmazione, e compatibilmente con la distribuzione dei vaccini, si prevede di somministrare, nel mese di marzo, la prima dose del farmaco alla popolazione di età compresa fra 62 e 65 anni», riferisce una nota dell'Azienda Usl, dopo che il Ministero della Salute ha dichiarato che il vaccino può essere offerto in una fascia di età compresa fra i 18 ed i 65 anni.