I sindacati Conapo, Savt e Cgil dichiarano lo stato di agitazione dei pompieri: «Impegni non mantenuti»

I sindacati Conapo, Savt e Cgil dichiarano lo stato di agitazione dei pompieri: «Impegni non mantenuti»
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I Vigili del Fuoco, riuniti giovedì scorso, 1° dicembre, nell’assemblea del personale indetta dal sindacato autonomo Conapo, hanno deciso di tornare in stato di agitazione. L’assemblea, alla quale hanno partecipato circa 80 Vigili del Fuoco, «Ha votato all’unanimità di intraprendere nuovamente azioni di protesta nei confronti dell’Amministrazione regionale, - annuncia una nota sottoscritta da Conapo, Savt e Fp Cgil - rea di non aver rispettato gli impegni sottoscritti e di non permettere condizioni di lavoro decorose ai lavoratori regionali che assicurano il soccorso tecnico sul territorio valdostano. Gli impegni presi dalla Presidenza della Regione mercoledì 6 luglio durante il precedente stato di agitazione, avevano creato le condizioni di fiducia che permettevano di revocare lo sciopero previsto per il concerto Jova Beach Party a Gressan, ma il primo di questi impegni risulta essere stato disatteso senza che vi sia stata alcuna formale comunicazione da parte dell’Amministrazione. Infatti, entro lunedì 31 ottobre, non è stata depositata agli atti del Consiglio Valle nessun disegno di legge di modifica della legge regionale numero 22 del 2010 al fine della creazione di un comparto autonomo di contrattazione per il personale del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale della Valle d’Aosta. Inoltre durante la sessione consiliare di giovedì dicembre, è apparsa essere troppo aleatoria e di comodo l’approvazione di un ordine del giorno che “impegna il Governo regionale a predisporre quanto prima e possibilmente entro giovedì 30 marzo il provvedimento legislativo utile all’istituzione di un comparto soccorso e sicurezza della Regione…”. I problemi sofferti dai Vigili del Fuoco valdostani non si limitano alla sola sfera retributiva e previdenziale, ma impattano fortemente soprattutto sulle condizioni di lavoro e sul pessimo stato in cui versano la caserma e le altre sedi del Corpo. Un ambiente di lavoro che non aiuta sicuramente il corretto recupero psico-fisico a seguito dei compiti istituzionali, che ricordiamo essere il soccorso pubblico, o nel quale non sono garantite delle condizioni igienico sanitarie all’altezza di una civiltà moderna e di un servizio pubblico: manca l’acqua calda da mesi in svariate zone della caserma e i servizi igienici risultano essere in larga parte inutilizzabili».

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