I rilievi degli albergatori
«Il giudizio sulla bozza relativa alle misure che ci è stato presentato è sostanzialmente positivo nella sostanza ma anche nel metodo». Parole di Nicola Rosset, presidente della Chambre, la Camera di commercio valdostana. Giudizio positivo quindi sulle misure anti crisi Covid, o almeno per quanto se ne conosce ad oggi, considerando che il provvedimento è atteso in Consiglio Valle non prima di giugno. «Nel corso delle ultime settimane infatti abbiamo avuto modo di sviluppare un proficuo e costante confronto sia con le associazioni di categoria, sia con le diverse forze politiche che mi sono sembrate orientate a trovare una soluzione comune e il più possibile condivisa ad un problema che coinvolge in maniera importante tutto il comparto economico valdostano, provando a mettere da parte i singoli interessi personali per il bene comune» riferisce Nicola Rosset. Secondo il quale il documento rappresenta «Una necessaria mediazione tra i diversi interessi in gioco e le non infinite risorse a cui attingere. Le linee guida che avevamo proposto, e che mi sembra caratterizzino il documento, poggiavano su 4 cardini principali: ristori per coloro che avevano accusato una reale perdita, mantenimento dell’occupazione, sostegno a nuovi investimenti per tutte le imprese e accesso alla liquidità a costi vantaggiosi».
«Naturalmente tutto è migliorabile e riuscire a trovare una mediazione tra le varie richieste non è sempre facile. Però penso che le proposte elaborate possano essere in grado di dare delle risposte e la volontà di tutti di lavorare insieme per il bene della Valle d’Aosta sia di buon auspicio anche per il futuro. E’ infatti necessario agire con rapidità - sottolinea Nicola Rosset - e iniziare a guardare avanti ed in questo senso sarà fondamentale dotarci di tutti gli strumenti necessari per avere a disposizione dati costantemente aggiornati che ci possano permettere di adeguare nella maniera più rapida possibile gli strumenti a disposizione delle nostre imprese alle evoluzioni della situazione economica».
I rilievi degli albergatoriCon un documento messo a punto nei giorni scorsi l’Adava, l’associazione degli operatori della ricettività turistica della nostra regione, presieduta da Filippo Gérard, segnalerà alla Giunta regionale le questioni da «rivedere». A partire dal Bonus ai titolari di partita Iva: «Sarebbe bene specificare cosa si intende con “operatori economici attivi”. Nel nostro settore, ad esempio, l’apertura della partita Iva potrebbe anche essere antecedente al 2019, magari in coincidenza con l’avvio dei lavori di costruzione dell’albergo, però l’avvio effettivo dell’attività ricettiva può essere successivo».
«I rifugi alpini che prevedono le aperture in primavera, per il secondo anno consecutivo, hanno completamente perso la stagione dello sci alpinismo. Il rispetto del vincolo della riduzione di fatturato per i mesi dal 1° ottobre 2020 al 31 marzo 2021, li lascerebbe nuovamente scoperti da ogni contributo».
Per quanto riguarda i contributi legati all’acquisto di prodotti agroalimentari valdostani, la proposta «Al fine di incentivare anche le aziende di dimensione più grande all’utilizzo dei prodotti agroalimentari di qualità», è di «Modificare il limite massimo di contributo ammissibile inserendo diverse fasce e legandolo al fatturato». Capitolo contributi per gli investimenti: «Il lasso di tempo indicato in cui devono essere effettuati i costi per investimenti in beni strumentali o in opere è troppo limitato. - rileva l’Adava - Dallo scorso mese di ottobre ad oggi le nostre attività sono rimaste di fatto chiuse. Alcuni colleghi particolarmente coraggiosi hanno approfittato di questa chiusura forzata per effettuare dei lavori finalizzati a farsi trovare maggiormente pronti in vista della ripartenza. Da una parte, quindi, questi ultimi verrebbero penalizzati in quanto hanno sostenuto tali costi in piena pandemia e quindi prima del 1° giugno 2021, dall’altra non viene data la possibilità a chi non ha ancora avuto modo di farlo di investire nella propria attività, in quanto è impensabile possano essere avviate delle opere in piena stagione estiva».
Politiche del lavoro: «Si chiede di includere anche i lavoratori stagionali nelle misure a sostegno dell’occupazione. Tale misura dovrebbe avere carattere retroattivo al fine di evitare le problematiche a cui abbiamo assistito la scorsa estate». Il vincolo legato alla residenza nel territorio regionale «Dovrebbe essere superato in quanto discriminatorio dei molti nostri collaboratori che, sebbene siano legalmente residenti fuori Valle, sono ormai da tempo saldamente legati al nostro territorio e alle nostre imprese. Nel caso in cui si volessero comunque agevolare i lavoratori residenti in Valle, si potrebbe comunque prevedere un bonus ridotto del 50 per cento per i lavoratori extraregionali».