«I politici si assumano le loro responsabilità per consentirci di tornare di nuovo a lavorare»

«I politici si assumano le loro responsabilità per consentirci di tornare di nuovo a lavorare»
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La mattina di giovedì scorso, 29 aprile, gli appartenenti alla filiera della somministrazione e al comparto del terziario sono tornati a manifestare sotto Palazzo regionale ad Aosta contro le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. In place Deffeyes è stato allestito un déhors per «Far vedere le condizioni in cui dovremmo lavorare» spiegano gli organizzatori Nadia Muzzolon, Jean Claude Brunet e Luigi Macrì. Sugli striscioni dei circa cento presenti si leggevano frasi come «Vi stata mangiando la Valle con i ristoranti chiusi», «Una domanda, ma a maggio i costi fissi chi li paga?» e «Quando si arriva a toccare anche il pane il popolo è alla fame. Agite ma subito!».

«Sono 8 mesi che le nostre cucine sono chiuse, - ricorda Nadia Muzzolon - le sale da pranzo prendono polvere, i piatti sono in dispensa, il fitness in palestra vietato, gli sci inutilizzati, i computer dei rappresentanti spenti, i quintali di merce scaduta nelle aziende, acquistate per via delle continue promesse di aperture sempre rinviate. Quindi portiamo tutto a voi politici simbolicamente per farvi sentire ancora una volta la nostra assidua e continua presenza».

Le richieste della filiera della somministrazione sono state elencate su un manifesto, firmato dai partecipanti e destinato all’assessore alle Finanze Carlo Marzi: «Vogliamo lavorare liberamente, riempire subito i nostri tavoli, visto che i protocolli ci garantiscono la sicurezza, vogliamo supporti economici per ripartire, contributi per adeguarci nuovamente alle normative. Vogliamo che paghiate voi i nostri costi fissi».

«Abbiamo sempre usato toni forti e chiesto dimissioni, ma stavolta facciamo un passo indietro e chiediamo a tutti unità: ai politici, anche a quei partiti che non sono in Consiglio, alle associazioni di categoria, ai sindacati. - spiega il ristoratore Jean-Claude Brunet - La Valle d’Aosta deve presentare un documento condiviso, perché la nostra economia è stata danneggiata più di altre dalle chiusure. Al presidente Erik Lavevaz ricordiamo che deve prendersi le sue responsabilità: si governa col coraggio, se prende una posizione netta sarà seguito anche da chi politicamente non la pensa come lui». Luigi Macrì prende le distanze da negazionisti e no vax precisando che «La nostra manifestazione è prettamente per motivi economici. Vogliamo riaprire le nostre aziende e tornare a fare il nostro lavoro, le chiusure ed il coprifuoco non sono la soluzione. In 14 mesi nulla è cambiato, siamo stanchi di protestare e di non essere ascoltati».

Invece ieri, venerdì 30 aprile, alle 21, Fratelli d’Italia ha organizzato una manifestazione in piazza Chanoux «Per dire “Basta subito” a un coprifuoco inutile che danneggia solo la nostra economia e non serve a proteggerci dalla pandemia».

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