I parrocchiani di Maria Immacolata sono andati ad Oropa per venerare la Madonna Nera e salutare padre Luigino Da Ros

I parrocchiani di Maria Immacolata sono andati ad Oropa per venerare la Madonna Nera e salutare padre Luigino Da Ros
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Domenica scorsa, 27 ottobre, una cinquantina di parrocchiani di Maria Immacolata sono andati in pullman a Oropa per venerare la Madonna Nera e per salutare padre Luigino Da Ros, che per sedici anni è stato il loro parroco. Padre Luigino ha poi raccontato nel salone delle conferenze un po’di storia del santuario mariano. Fatto costruire dai Savoia, ha nella statua di legno cembro alta 1 metro e 30 centimetri scolpita da un artigiano valdostano sul finire del 1200, e posta nella chiesa di architettura barocca il maggior punto d’attrazione per cui il santuario di Oropa è il più frequentato dell’Italia settentrionale. E’ seguito un momento di riflessione guidato dal parroco di Maria Immacolata padre Gregorio Glabas sulla pagina del Deuteronomio in cui il Signore dice: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso... Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Alle 12 l’ex parroco di Maria Immacolata, con i confratelli oblati Gregorio Glabas, Palmiro Delalio, Gianpaolo Gugliotta, ha celebrato la messa nella maestosa basilica inaugurata nel 1960, sottolineando nell’omelia la pagina del vangelo di san Marco che parla del cieco Bartimeo che grida: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me» e di Gesù che dopo avergli ridato la vista gli dice: «Va’, la tua fede ti ha salvato». Il celebrante ha anche invitato i numerosi fedeli a pregare la Regina Montis Oropae perché cessi la guerra in Medio Oriente, in Ucraina e in altre parti del mondo. I pellegrini aostani hanno poi pranzato in un clima di allegria conviviale nel ristorante alle spalle del santuario, che aveva in carta gustosi piatti della cucina biellese. Nel pomeriggio c’è stata l’adorazione eucaristica e al termine la foto di gruppo sul sagrato della chiesa, che ha visto nel corso dei secoli l’arrivo di innumerevoli pellegrinaggi, compresi quelli partiti nella notte da Fontainemore. Prima del ritorno ad Aosta i pellegrini hanno comprato nei negozi: madonnine, coroncine del rosario, immaginette e altri oggetti-ricordo, e letto le targhe commemorative delle visite fatte al santuario da san Giovanni Bosco, dal beato Piergiorgio Frassati che sarà canonizzato da papa Francesco nell’imminente Anno Santo, e dall’ inventore bolognese Guglielmo Marconi.

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