«I pagamenti digitali? La chiave per il rilancio dell'economia»

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Resta un tema bollente, come le temperature estive che hanno investito l’Italia quest’estate, quello dell’obbligatorietà del Pos per le transazioni digitali per professionisti e commercianti, pena una multa di 30 euro più il 4 per cento del valore del mancato pagamento. Un tema che approfondiamo con Luigi Ruggi D’Aragona, responsabile Prodotti e Servizi Retail di UniCredit per l’Italia.

Dal 1° luglio, il credito d'imposta sulle commissioni delle transazioni digitali torna dal 100 al 30 per cento. Avrà effettivi negativi secondo lei?

«Il credito d'imposta al 30 per cento sulle commissioni dei pagamenti elettronici è stato istituito tramite Decreto Legge nel 2019 e più volte modificato. Il Decreto “Sostegni-bis” lo aveva incrementato fino al 100 per cento sulle commissioni bancarie maturate nel periodo 1° luglio 2021 - 30 giugno 2022 per le transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronico in favore degli esercenti attività d’impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che hanno ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro. Un cambiamento però legato solo ad alcuni esercenti. Il credito d'imposta è tornato al 30 per cento solo per gli esercenti che si fossero dotati di strumenti di pagamento elettronico collegati agli apparecchi che consentono la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi oppure di sistemi di pagamento evoluto, ossia strumenti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi».

Fino a ora quali vantaggi hanno portato i nuovi sistemi di pagamento e la loro evoluzione?

«Pensiamo che i pagamenti elettronici offrano vantaggi sia all’esercente che al consumatore. Il primo vantaggio è che riducono i costi e i tempi di gestione tipicamente legati al denaro contante, gli eventuali rischi legati ad ammanchi generati da errori manuali o contabili o addirittura da furti o smarrimento del portafogli. Inoltre l’utilizzo di tali pagamenti tutela anche dall’eventualità di ricevere banconote false. Oltre ai vantaggi relativi ai rischi in precedenza descritti, le carte e le app di pagamento consentono anche di sostenere spese improvvise e di eseguire pagamenti in altre valute, in modo automatico e senza difficoltà in quanto la conversione della valuta avviene in modo trasparente per l’utente. Lo sviluppo di strumenti di pagamento innovativi, in grado di sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia informatica, ha consentito di modernizzare le abitudini di pagamento dei cittadini, delle imprese e della Pubblica amministrazione, migliorando la fluidità delle transazioni e sostenendo la crescita economica.

Possiamo, inoltre, affermare che i pagamenti elettronici consentono di monitorare in modo semplice e veloce il bilancio familiare o aziendale tra entrate ed uscite e dove siano state eseguite le spese.

Infine, importante sottolineare che un contributo nell’evoluzione e nello sviluppo dei pagamenti elettronici è stato assunto dal periodo pandemico, che ha certamente influenzato i comportamenti delle imprese e dei consumatori, sia per quanto riguarda le abitudini sociali sia per quelle di pagamento appunto: la paura del contagio, ad esempio, ha spinto i consumatori ad evitare qualsiasi contatto, favorendo le modalità contactless. Inoltre, un ruolo essenziale è stato assunto dalle iniziative messe in atto dal Governo nel corso degli ultimi anni per agevolare l’utilizzo di tali strumenti e la loro accettazione. Ad oggi, ricordiamo che sono in essere le iniziative legate alla detrazione fiscale sulle commissioni sostenute dagli esercenti per l’accettazione di tali strumenti elettronici e la Lotteria degli Scontrini che consente sia all’esercente che al consumatore di ricevere un bonus economico».

UniCredit offre servizi integrati, può spiegarci meglio di cosa si tratta?

«UniCredit è uno dei principali gruppi finanziari europei con 13 banche e 15 milioni di clienti in Europa. Il piano industriale di Gruppo per il triennio 2022-2024, UniCredit Unlocked, ha lo scopo di riportare i clienti al centro attraverso un modello unificato che ci consente di operare in modo uniforme in tutte le nostre aree geografiche. Abbiamo creato un modello di servizio integrato comune a tutte le nostre banche, semplificato i nostri processi e stabilito una struttura organizzativa che ci permette di rispondere alle esigenze dei nostri clienti, proponendo un’offerta diversificata, comune e comprensiva delle migliori soluzioni.In Italia, UniCredit è banca leader con una rete capillare di circa 2.000 filiali e 7 milioni di clienti. Nel Paese operiamo con Sette Aree Territoriali - Nord Ovest, Lombardia, Nord Est, Centro Nord, Centro, Sud e Sicilia - focalizzate nella gestione dei rapporti con i territori, cogliendo i bisogni e le specificità delle comunità locali. Grazie ad un’offerta di servizi integrata e all’ampia gamma di soluzioni, in particolare per gestire i pagamenti, siamo in grado di soddisfare in modo efficace le esigenze di tutti i segmenti di clientela: privati, famiglie e imprese».

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