I monaci della Koinonia de la Visitation lasciano Rhêmes e la Valle d’Aosta
Lasciano la Valle i tre monaci della Koinonia de la Visitation, fratel MichaelDavide Semeraro, fratel Andrea Serafino Dester e fratel Geremia Comendù: dallo scorso autunno la loro comunità, che supporta la parrocchia di Rhêmes-Notre-Dame, ha iniziato un percorso di affiancamento in aiuto alla Comunità monastica dell’Abbazia dei Santissimi Pietro e Andrea di Novalesa in Val di Susa. Da settembre, l’Abate Presidente della Congregazione Sublacense Cassinese dell’Ordine di san Benedetto, cui i tre frati appartengono, ha decretato la fusione delle due Comunità nell’Abbazia di Novalesa: di conseguenza la Domus monastica in Valle d’Aosta cessa di esistere. La comunicazione è stata data ai fedeli nel giorno del Corpus Domini - domenica scorsa, 19 giugno - e il Vescovo di Aosta l’ha trasmessa a tutti attraverso una lettera di saluto. «Da quindici anni a Rhêmes-Notre-Dame, la Domus monastica era diventata punto di riferimento spirituale per tanti, diocesani e non. - ha scritto monsignor Franco Lovignana - Mentre li ringrazio a nome personale e di tutta la Diocesi per la presenza e il servizio, non posso non esprimere il rimpianto per un "sogno" ecclesiale che si infrange, un'esperienza di vita monastica più semplice, con uno stile esistenziale più prossimo alla vita delle persone, viene interrotta, pur avendo avuto solo pochi anni fa l'approvazione dell'Abate presidente e del Capitolo della Congregazione ed essere stata riconosciuta come sfida e laboratorio per una presenza monastica nuova, adatta alle esigenze dei tempi che stiamo vivendo. Espresso il mio personale rincrescimento, che credo ampiamente condiviso, desidero invitare tutti i fedeli ad accompagnare i fratelli monaci con la nostra preghiera come chiedo loro di continuare a intercedere per la nostra Diocesi».
L’Istituto Don Bosco di Aosta ceduto a una fondazione
Era nell’aria, in attesa di una decisione da parte dell’ispettoria della Provincia religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Piemonte e della Valle d’Aosta, in merito al destino della comunità che ad Aosta gestisce la scuola dell’infanzia e primaria. Ad inizio dicembre, l’ispettrice aveva comunicato alle famiglie che una fondazione si sarebbe fatta carico della parte didattica. Nella sua lettera, il Vescovo prende commiato anche dalle salesiane, annunciando le novità. «Le Figlie di Maria Ausiliatrice - scrive - dopo più di cento anni, hanno trasmesso la loro scuola di Aosta ad una fondazione appositamente sorta. Contemporaneamente la Comunità delle Suore San Giovanni Bosco viene chiusa, ma, grazie a Dio, la Congregazione non abbandonerà la nostra Valle e nascerà una comunità più piccola, dedicata a Madre Rosetta Marchese, presso la Parrocchia di Saint Martin. Ringraziamo le Suore per la presenza e per il prezioso, apprezzatissimo servizio nella scuola e nella vita pastorale della città di Aosta. Accompagniamo con la preghiera ognuna di loro nella nuova destinazione e accogliamo con gratitudine la comunità che va formandosi».
La scuola riprenderà a settembre grazie alla fondazione “L’abbraccio”, grazie al sostegno che diversi genitori di allievi ed ex allievi hanno voluto costruire attorno alla coordinatrice Genny Magro che spiega: «È un percorso lungo, iniziato tre anni fa e con l’aiuto gratuito di alcune persone. Qualche mese fa, l’Ispettoria ci ha proposto di prendere in mano la scuola e, valutate le forze, abbiamo detto di sì, con passaggio di consegne dalle comunità di Aosta e Torino. La fondazione “L'Abbraccio” continua ad essere un'opera educativa di impronta salesiana, con questa formula possiamo collaborare in modo più semplice. Con il trasferimento della comunità salesiana, temevamo la chiusura della cappella dell’Istituto, ma il Vescovo ci ha concesso di mantenerla, con la celebrazione della Messa almeno due volte al mese».