“I giovani rispondono alla chiamata del Signore”
Sulla 37esima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona in Portogallo, che si è svolta in 2 tappe da giovedì 27 luglio a domenica scorsa, 6 agosto, e ha visto la partecipazione di un milione e mezzo di giovani alla veglia e alla Messa finale, abbiamo sentito padre Gregorio Glabas, parroco di Maria Immacolata ad Aosta.
Padre Gregorio, quanti giovani della sua parrocchia sono andati a Lisbona?
«Nel mese di settembre 2022, subito dopo il nostro abituale Campo Scuola, abbiamo iniziato a invitare i nostri giovani per questa esperienza. Fin dal primo momento abbiamo avuto delle adesioni che, mese dopo mese, soprattutto in occasione di attività collegate con la preparazione all’evento, hanno raggiunto il numero di 20 pellegrini».
E con chi si sono gemellati?
«Come congregazione religiosa dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, prima delle Gmg, proponiamo ai nostri giovani dei giorni preparatori, tempo in cui possono incontrare altre persone provenienti dalle comunità oblate e approfondire il nostro carisma. Questa volta la Gmg-Oblata è stata diluita in 3 momenti. Iniziando il nostro viaggio da Aosta siamo partiti per Aix en Provence, città natale del nostro fondatore, Sant’Eugenio de Mazenod, e luogo dove ad oggi si trova la nostra Casa Madre. La seconda tappa l’abbiamo vissuta a Pozuelo, Madrid, nella casa dove nel secolo scorso noi Oblati abbiamo avuto uno dei nostri scolasticati - casa di formazione dei Martiri Oblati spagnoli. A Madrid eravamo molto più numerosi: 260 giovani italiani e spagnoli radunati attorno al nostro Padre Generale di tutti gli Oblati del mondo, padre Luis Ignacio Rois Alonso e il padre provinciale della provincia mediterranea, padre Gennaro Rosato. Lunedì 31 luglio siamo arrivati a Lisbona, e il giorno successivo abbiamo vissuto un momento molto intenso, incontrando tutti i giovani che, insieme ai numerosi Padri Oblati, in quel momento hanno iniziato la loro esperienza della Gmg 2023».
Secondo lei, qual è stato l’evento che più li ha coinvolti?
«Le 2 settimane del nostro pellegrinaggio sono state molto intense, di sicuro i momenti forti sono stati quelli con Papa Francesco. Allo stesso tempo erano consapevoli che tutta l’esperienza era ricca di tempi di preghiera: quelli in cui potevano condividere il loro cammino con altri giovani, e quelli in cui si sono avvicinati ai sacramenti. Per il nostro gruppo uno dei momenti importanti è stato quello, quando a Fatima, abbiamo pregato per le intenzioni affidateci dai nostri parrocchiani. Così come succede spesso durante le Gmg, ognuno porta in sé la propria esperienza che poi, a suo tempo, può darsi sarà chiamato a condividere con chi incontrerà sul suo cammino».
La Gmg produce anche la fioritura di vocazioni religiose?
«Una delle notizie che aspettavamo anche noi, presenti nel Campo da Graça, prima della veglia di sabato sera, era quella di conoscere il numero dei partecipanti. Ora sappiamo che il numero superava un milione e mezzo di persone. Sono sicuro che lo Spirito, cosi come solo Lui sa fare, ha seminato nei cuori di tutti i presenti, giovani e non solo, molte vocazioni: alla vita religiosa, sacerdotale, matrimoniale, alla vita cristiana, alla vita da uomini e donne salvate da Gesù».
I giovani della parrocchia di Maria Immacolata dopo la Gmg si ritroveranno periodicamente per pregare insieme?
«Tornando da Lisbona, ancor una volta ci siamo fermati a Madrid, non solo per salutare altri compagni di viaggio, perché a Madrid le nostre strade si separavano, ma anche per iniziare una nuova tappa, quella che vivremo soprattutto nelle nostre case, famiglie e nella nostra parrocchia. Davanti a noi c’è una serie di ideali da raggiungere. Fra pochi giorni iniziamo il Campo Scuola. Abbiamo anche un altro sogno: quello di vivere la missione insieme ai Padri Oblati e Suore Oblate nei luoghi dove sono presenti le nostre congregazioni. La preghiera, in modo particolare la preghiera vissuta insieme, sarà elemento fondante, non solo per poter realizzare questi progetti, ma soprattutto perché sarà un’occasione di ascolto della voce dello Spirito Santo per capire se sono realmente ciò che il Signore ha pensato per noi».
Padre Gregorio, perché quando la Chiesa chiama a raccolta i giovani per la Gmg ne arrivano a centinaia di migliaia da tutto il mondo?
«Sono convinto che non solo i giovani ma ognuno di noi porta dentro di sé un grande desiderio di trovare il Signore, dei testimoni, dei compagni di viaggio, dei momenti privilegiati in cui possiamo riflettere sulla nostra vita. Allo stesso tempo sentiamo anche il desiderio di conoscere il mondo e la sua bellezza. Nella Gmg tutti questi desideri trovano la loro realizzazione. I giovani sono immediati e spontanei nell’accogliere e rispondere a questa chiamata».
La prossima Gmg si svolgerà a Seul, nel 2027.
«Si, tra 4 anni. Saremo più grandi, che significa più anziani ma anche più maturi. Chi sa quante esperienze belle vivremo in questo tempo di attesa. Ci auguriamo di non sprecare nessuna occasione di incontrare il Signore e il prossimo. Se Dio vuole, chi lo sa, forse una tappa del nostro futuro la vivremo ancora una volta insieme, in Corea».