«I ghiacciai di Courmayeur Mont-Blanc», piccolo manuale di glaciologia per famiglie
Lunedì prossimo, 19 dicembre, a partire dalle 9, al Cinema Alpino di Skyway Monte Bianco a 2.173 metri di quota, di fronte a oltre 200 bambini/e delle classi primarie e secondarie di primo grado di Courmayeur, sarà presentata la pubblicazione dal titolo «I ghiacciai di Courmayeur Mont-Blanc - Piccolo manuale di glaciologia per famiglie» (Testolin editore) nata dalla collaborazione tra il Comune di Courmayeur, Fondazione Montagna sicura e Skyway Monte Bianco.
Unico del suo genere, il libro racconta in modo chiaro e semplice, attraverso 6 capitoli e approfondimenti, cos’è un ghiacciaio, quale è la sua evoluzione, la sua inestimabile importanza dal punto di vista ambientale, economico, turistico, storico.
Il progetto e la scrittura hanno preso avvio da un’idea di Elena Motta, glaciologa, e di Ingrid Trojer, responsabile delle attività formative di Fondazione Montagna sicura, in un momento, quello della pandemia da Covid-19, in cui era difficile raggiungere i piccoli destinatari delle iniziative di sensibilizzazione e di educazione ambientale abitualmente in programma nelle attività di Fondazione Montagna sicura e Comune di Courmayeur.
A questa narrazione si sono affiancate la sapiente mano e creatività dell’illustratrice Valentina Bolco, che ha dato vita, attraverso i suoi disegni, ad un frizzante e poliedrico personaggio, il Gigante Gargantua, guida d’eccezione nella scoperta dei ghiacciai di Courmayeur, in grado di diventare alpinista, glaciologo, geologo, sensibilizzatore a seconda della tematica raccontata, ma soprattutto capace di attirare l’attenzione dei più piccoli e la simpatia di tutti e capace di donare al libro tutta la bellezza e la felice aria di avventura e ingaggio che si respira ai piedi del Monte Bianco.
«Viviamo in un contesto bellissimo e allo stesso tempo fragilissimo - evidenzia Alessia Di Addario, assessora comunale alla Cultura e Politiche sociali - e questo libro parla ai più giovani e alle famiglie lanciando un messaggio importante di attenzione, oltre che essere uno strumento unico di conoscenza e informazione sui temi legati al nostro contesto alpino. Lo fa attraverso una narrazione semplice, simpatica e dinamica. Come Amministrazione comunale siamo felici di aver costruito questa “cordata” con Fondazione Montagna Sicura e Skyway Monte Bianco, partner fondamentali nella divulgazione e promozione di comportamenti attenti al rispetto delle nostre montagne e del nostro ambiente alpino».
«I ghiacciai sono considerati a livello scientifico delle sentinelle dei cambiamenti climatici: conoscerne l’evoluzione rappresenta un primo passo fondamentale per accrescere la consapevolezza della nostra Comunità, che ha la fortuna di averne ancora un così elevato numero. Siamo contenti - aggiunge Jean Pierre Fosson, segretario generale di Fondazione Montagna sicura - di aver realizzato tecnicamente e in collaborazione con il Comune di Courmayeur e Skyway questo libro dedicato ai ghiacciai del Monte Bianco, perché, dopo tanti anni in cui Fondazione si occupa di questo tema, il libro rappresenta un importante strumento di educazione con il quale abbiamo cercato di rendere accessibile a tutti, partendo dai più piccoli, concetti di carattere scientifico glaciologico».
«I ghiacciai sono la voce silenziosa del mondo. Sommessamente raccontano del suo stato di salute. Ascoltarli significa salvarli e con loro preservare il delicato equilibrio della natura. Salvare i ghiacciai significa salvare noi stessi, ospiti di una così grande meraviglia» afferma Federica Bieller, presidente di Skyway Monte Bianco, il primo impianto a fune ad aver redatto un bilancio sociale ambientale a partire dal 2018.
Il piccolo manuale «I ghiacciai di Courmayeur Mont-Blanc» sarà in vendita presso LaFeltrinelli a Punta Helbronner e al Café des Alpinistes, alla partenza della funivia.
Come già successo nel XIX secolo, quando i primi naturalisti e scienziati interessati all’alta quota hanno cominciato a studiare il Monte Bianco, anche i lettori potranno prendere spunto da quanto appreso sui ghiacciai di Courmayeur per comprendere la natura delle Alpi.
Il libro si chiude con una dedica finale delle autrici «che la conoscenza di questi ambienti spettacolari diventi lo strumento per trasformare lo smarrimento, dal quale si viene assaliti quando si guarda alla caducità del pianeta e agli effetti del cambiamento climatico, nella consapevolezza di quanto può fare ognuno di noi: mitigare, adattarsi, proteggere, ricordare.»