I germogli, energia vitale a tavola in ogni stagione Preziosi alleati per il nostro sistema immunitario

I germogli, energia vitale a tavola in ogni stagione Preziosi alleati per il nostro sistema immunitario
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Alcuni anni fa comparvero anche in Italia delle bustine di semi di varie specie di vegetali - da coltivazioni biologiche soprattutto di aziende tedesche - per nulla economiche e destinate specificatamente alla loro germogliazione e al loro successivo consumo alimentare. Per un certo numero di persone rappresentarono una fugace moda, una novità presto dimenticata anche a causa di molti insuccessi proprio nella fase di trasformazione di quei semi in germogli. Alcune ditte cominciarono invece a commercializzare dei germogli freschi della onnipresente soia, uno dei vegetali maggiormente coltivati nel mondo ed allo stesso tempo uno di quelli più modificati a livello genetico, tanto che l’81 per cento della sua produzione è appunto Ogm. La maggior parte di questa viene poi destinata all’alimentazione degli animali e, dunque, finisce nella loro carne e nel loro latte.

In pratica l’enorme potenzialità dei germogli di tante piante è ancora sottovalutata, sia in ambito agricolo sia commerciale che nel consumo quotidiano. Si pensi invece che grazie proprio ai germogli si potrebbero avere in ogni mese dell’anno, senza l’uso di terra, degli alimenti freschi e talmente ricchi di elementi e di proprietà da essere considerati della vera “energia vitale”, di autoproduzione, da portare in tavola.

I germogli sono dei semi risvegliati, quindi non sono più solo semi ma delle piante in miniatura ricchissime di vitamine e di sostanze nutrienti. La scoperta dei germogli, cioè di come produrli, fu alla base della prima forma di agricoltura. Furono delle donne, delle nostre lontane antenate, a comprendere il loro sotterraneo mistero di trasformazione, in quanto raccoglitrici di frutti, di semi e di erbe e scavatrici di radici e tuberi. Quelle nostre nonne preistoriche alla fine di una giornata di raccolta svuotavano i loro rozzi marsupi e fasce contenenti i semi raccolti da cereali selvatici, per la loro macinazione, ma qualcuno di questi rimaneva imprigionato nelle pieghe di quei contenitori, e quindi dopo qualche giorno a contatto con l’umidità ed il calore dei corpi umani, si sviluppava in germoglio permettendo così la comprensione di questo fenomeno naturale senza la dipendenza dalla terra stessa.

Un primo grande vantaggio di questa scoperta fu la possibilità di avere tutto l’anno - quindi anche nel periodo invernale, durante il quale non erano disponibili verdure e ortaggi, ma solamente frutta e legumi secchi, farine di semi e mele - vegetali freschi e vitali, cioè in continua crescita.

Nel “Grande Erbario della Medicina Cinese” di circa 5.000 anni fa si parlò per la prima volta dei germogli e del loro uso per curari vari disturbi quali problemi digestivi e dolori alle ginocchia. In seguito furono utilizzati duranti le lunghe spedizioni militari degli antichi romani. Vennero poi dimenticati.

In un progetto cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive di qualche anno fa, riportato sul sito www.consumer.bz.it, alla voce “I germogli contro l'influenza”, viene evidenziato come, «quando imperversano i virus influenzali, sia tempo di ricorrere alle "bombe" vitaminiche. Per prevenire il raffreddore non servono però necessariamente i preparati chimici (pillole, integratori alimentari in polvere), ma si può ricorrere anche ed in particolare ai germogli che costituiscono veri e propri concentrati di vitamine, sostanze minerali e fibre».

Molto più recentemente - e di grande interesse in quanto si riferisce all’importanza di potenziare le difese immunitarie e, nello specifico, la loro azione antivirale, in questo quasi anno di diffusione del Coronavirus - sul sito www. germogliamo.it la dottoressa Cristina Lazzeri, esperta di biologia molecolare e cellulare e di nutrizione pediatrica, sottolinea come «la nostra alimentazione, dovrebbe essere ricca di alimenti in grado di sostenere il sistema immunitario nella difesa antivirale e contrastare l’infiammazione. Alcune complicanze del Covid-19 sono proprio legate allo sconvolgimento delle regole dell’immunità. Anche se nessuna dieta potrà porci al riparo dall’infezione, vediamo come alcuni alimenti possono rafforzare le difese immunitarie. In prima linea possiamo mettere proprio i germogli, per la ricchezza in sali minerali, vitamine, proteine» ed altri preziosi elementi.

Ecco dunque una buona occasione anche per valorizzare il lavoro di tanti agricoltori valdostani, ai quali rivolgersi direttamente per acquistare semi di segale e chicchi di mais e legumi di fagioli e di fave, i cui germogli hanno un delicato sapore di castagne.

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