I dati delle strutture ricettive valdostane confluiscono nella banca dati nazionale

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Nei prossimi giorni i dati delle strutture turistico-ricettive e degli alloggi a uso turistico valdostani confluiranno nella banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche. Lo ha comunicato l’Assessorato regionale del Turismo, precisando che «si tratta di un adempimento a cui stanno dando corso tutte le Regioni italiane per consentire di raccogliere in un'unica banca dati tutte le strutture ed alloggi presenti sul territorio nazionale».

Da settembre tutti i titolari di strutture turistico-ricettive e di alloggi a uso turistico avranno 2 mesi di tempo per accedere, integrare alcuni dati e scaricare il Cin (Codice identificativo nazionale), che dovrà poi essere esposto all'esterno dello stabile in cui è esercitata l'attività e in ogni annuncio ovunque pubblicato, anche sui portali telematici. La Regione, con il supporto di Inva e con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti per le aziende ed i locatori, ha operato in modo da trasferire tutti i dati che sono già presenti sulle piattaforme regionali; dopo l’acquisizione del Cin, i titolari continueranno a operare sulle piattaforme regionali, come già sono abituati a fare per le operazioni connesse alla gestione amministrativa, dalla comunicazione dei dati Istat alle eventuali variazioni riguardo alle caratteristiche dell’ospitalità offerta, e, per quanto riguarda le strutture alberghiere e i campeggi, alle attività inerenti i prezzi e la classificazione. L’Assessorato sta costruendo una rete di assistenza che si affiancherà a quella statale e, confrontandosi con le Associazioni degli operatori, fornirà a ciascun titolare di strutture turistico-ricettive e di alloggi ad uso turistico specifiche istruzioni per le operazioni di acquisizione del Cin.

«Come Governo regionale - dichiara l’assessore Giulio Grosjacques - stiamo valutando se e come modificare la normativa regionale di settore. Sicuramente non vogliamo rinunciare alle nostre prerogative statutarie, che tra l’altro ci sono state confermate dalla Corte Costituzionale con la sentenza depositata nel mese di maggio di quest’anno, con la quale è stato rigettato un ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri contro la nostra legge regionale 11/2023 in materia di locazioni brevi per finalità turistiche. Tuttavia vogliamo evitare a coloro che investono nel settore dell’ospitalità di inserire gli stessi dati sulle piattaforme dello Stato e su quelle della Regione, cosa che creerebbe una duplicazione di adempimenti senza dare nessun valore aggiunto».

«Non possiamo che accogliere con favore quanto dichiarato e sperare che nelle modifiche normative e nel supporto richiesto ad Inva si prenda in considerazione quanto segnalato in questi mesi dal nostro gruppo politico, dalle associazioni di categoria e dagli host valdostani. - si legge in una nota di VdA Aperta - In particolare le criticità e problematiche relative alle destinazioni d'uso, alla definizione del numero dei posti letto, ai controlli da parte degli enti locali e agli adempimenti relativi all'imposta di soggiorno. Come Valle d’Aosta Aperta, attraverso l’attività della nostra consigliera regionale Erika Guichardaz, avevamo evidenziato come le criticità che stanno vivendo i locatari potevano essere evitate e continueremo a porre alta l'attenzione affinché vengano date risposte considerata la grande importanza per l’offerta turistica valdostana di queste strutture».

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