I cacciatori valdostani cambiano i loro vertici. L’attuale presidente Luciano Joris: “Non mi ricandido”

I cacciatori valdostani cambiano i loro vertici. L’attuale presidente Luciano Joris: “Non mi ricandido”
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Scadranno giovedì prossimo, 21 gennaio, i termini per la presentazione delle candidature in vista delle elezioni per il quinquennio 2021-2025 del Comitato regionale per la gestione venatoria che si terranno tra le 15 e le 20 di domenica 21 febbraio. Le domande devono essere consegnate entro le 12 nella sede del Comitato in corso Lancieri di Aosta.

A febbraio, dunque, gli oltre 1.400 cacciatori valdostani - di cui una quarantina sono donne - dovranno esprimersi per scegliere il presidente, i rappresentanti delle 8 circoscrizioni venatorie e dei cacciatori di lagomorfi, galliformi alpini nonché dei conduttori dei cani da traccia e i direttivi delle 54 sezioni comunali.

Sono candidabili ed eleggibili tutti coloro in regola con il tesseramento e che abbiano pagato la tassa di concessione regionale entro il 31 maggio 2020, come stabilito dalla legge regionale numero 4 del 20 marzo 2020 che ha procrastinato, a causa dell’emergenza sanitaria, la data originalmente prevista del 31 marzo. I candidati a ricoprire il ruolo di rappresentante di circoscrizione, per essere eletti, devono risiedere venatoriamente in una sezione comunale appartenente alla circoscrizione stessa. Chi si candida alla carica di rappresentante dei cacciatori di lagomorfi, galliformi alpini e dei conduttori dei cani da traccia deve possedere il regolare carnet B (lagomorfi), ovvero il carnet C (galliformi alpini) oppure essere un conduttore di cane da traccia con cane abilitato.

Di certo si sa già che i vertici dell’associazione cambieranno: chi non si ricandida alla guida del Comitato, infatti, è il presidente uscente Luciano Joris.

«Sono più di 50 anni che vado a caccia e me ne occupo. Oggi è giusto che arrivino nuove energie e idee. - commenta Luciano Joris di Arvier - La squadra c’è. Io lascio un Comitato valido e che ha funzionato molto bene. Ho quindi la speranza che il lavoro fatto fino ad oggi sia portato avanti: c’è ancora molto da fare e occorrerà correggere alcune cose ma in primis bisogna lavorare sulla revisione del Piano regionale faunistico. La strada è avviata, basterà percorrerla nella giusta maniera e fare una verifica su cosa ha funzionato e cosa non ha dato i risultati attesi. Il mio messaggio oggi è che bisogna soprattutto essere presenti nel migliore dei modi nella gestione del territorio in generale, non solo sulla fauna che lo occupa. Quindi non guardare esclusivamente alla categoria dei cacciatori che, diciamolo, svolge un ruolo importante per la collettività, bensì lavorare per garantire a tutti un territorio più equilibrato e più naturale possibile. Senza dimenticarci che noi viviamo in montagna e, cosa più che mai importante, dobbiamo salvaguardare la cultura della montagna e della sua gente».

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