I blocchi scesi a valle della frana di Quincinetto diventeranno un’attrazione turistica: “Hanno caratteristiche geologiche uniche”

I blocchi scesi a valle della frana di Quincinetto diventeranno un’attrazione turistica: “Hanno caratteristiche geologiche uniche”
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Sfruttare in senso positivo anche uno scenario che da anni genera apprensione per la sicurezza di Quincinetto e della sua rete stradale e ferroviaria. Il fronte franoso tra le località Chiappetti e Faretta - spesso alla ribalta nella cronaca per la situazione di instabilità dell’attuale versante montuoso, oggetto della frana, e per i vari progetti di messa in sicurezza definitiva del sito - è stato per molti studiosi una sorta di piccolo paradiso geologico in cui operare, analizzando gli affioramenti di rocce metamorfiche che testimoniano la storia evolutiva di tutto il sistema alpino, con peculiarità mineralogiche uniche, al punto da fare confluire da tutto il mondo appassionati del settore. «In questa zona - spiega il professor Giandomenico Fubelli del Dipartimento della Terra dell’Università di Torino - tutta una serie di minerali specifici testimonia la fase di formazione alpina, in virtù di determinate pressioni e temperature medio-basse sotto il manto roccioso. L’erosione cui è soggetta la montagna li ha portati alla luce e la loro particolarità è proprio che si sono conservati bene e non sono stati contaminati chimicamente con altri minerali, quindi si tratta di omfacite, granato e giadeite puri. Proprio la frana dell’aprile scorso ci ha permesso di recuperarli a valle, perché altrimenti si sarebbero trovati nella zona più in alto, impossibile da raggiungere». Ovviamente, in seguito ai movimenti franosi degli ultimi anni, a partire dal 2012, l’intera area è oggi interdetta al transito veicolare e pedonale, e la zona non è più in alcun modo raggiungibile, per il dispiacere degli studiosi. Ecco quindi il senso della proposta partita dall’Amministrazione comunale di Quincinetto, cioè di istituire un’area per l’installazione didattico-turistica di un sito atto a consentire visite ai campioni rocciosi, di particolare interesse scientifico, rovinati a valle, una fruizione a fini anche turistici e tale da non fare perdere la caratterizzazione geografica di contesto, quindi nell’area immediatamente antistante alla zona proibita. «Nei giorni scorsi - conferma il sindaco di Quincinetto Angelo Canale Clapetto - i professori Giandomenico Fubelli e Daniele Castelli hanno effettuato un sopralluogo al fine di individuare alcuni blocchi rocciosi che possano essere rappresentativi e di valore geologico adatti per realizzare un’area attrezzata con pannelli illustrativi che spieghino l’evoluzione geologica alpina e le caratteristiche mineralogico-petrografiche dei roccioni selezionati». A favorire questo progetto è l’accordo tra il Comune di Quincinetto con il Dipartimento della Terra dell’Università di Torino, nella funzione di terza missione dell’Università torinese, che promuove la realizzazione di aree attrezzate volte alla fruizione di attività didattico-turistiche, finalizzate alla diffusione della conoscenza e della cultura geologica del territorio.

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