I 50 anni dell’Istituto storico della Resistenza in un libro che ne ripercorre le vicende

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I primi 50 anni dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea, ad Aosta, saranno sottolineati dalla presentazione alla cittadinanza del libro che ne ripercorre la storia. Nell’incontro di giovedì prossimo, 30 maggio, alle 17.30 nella sala conferenze della Bcc Valdostana all’Arco d’Augusto, verranno ripercorse “La storia e l'attività 1974-2024” dell’Institut, con l’introduzione della presidente Carla Pramotton, i saluti delle autorità e gli interventi degli storici Angelo Quarello e Marco Cuaz.

Il libro ricostruisce la storia, le pubblicazioni, i protagonisti, a partire dal primo presidente Emile Chanoux figlio (1944-1993), con una scelta di immagini selezionate dall’archivio dell’Istituto. Il volume si chiude con la riproduzione dello Statuto del 1974, che riporta le firme dei soci fondatori, apposte alla presenza del notaio Ottavio Bastrenta.

La storia

L’oppressione fascista e nazista degli anni fra il 1943 e il 1945 hanno lasciato il segno anche sulla pelle e nel cuore dei valdostani. E’ così che in diverse città italiane, prime fra tutte Torino, Milano e Genova, e nel 1974 anche ad Aosta, gruppi di ex partigiani si riuniscono per avviare, come dice lo Statuto valdostano, “studi rigorosi su quei tragici e fecondi anni”, intesi come momento di riscossa e di protagonismo popolare. La prima ispirazione si allarga, nel 2001, a comprendere anche lo studio della società contemporanea in Valle d’Aosta, delle sue peculiarità economiche, politiche e culturali.

Oggi il prezioso patrimonio - fatto di acquisti, donazioni e pubblicazioni proprie - è raccolto nella sede di via Piave ad Aosta, considerata non ancora adeguata agli scopi di ricerca e di divulgazione dell’Istituto. L’intensa attività di pubblicazione comprende, proprio nell’anno del cinquantenario e oltre al volume celebrativo, la stampa del volume di Umberto Mattone “Il dovere del ricordo. Ex combattenti in Valle d'Aosta (1040-1945)” (END edizioni), presentato al pubblico mercoledì 15 maggio, e il lavoro di Tullio Omezzoli “La giustizia partigiana” (edizioni Le Château). L’obiettivo dell’ente di ricerca è sempre la conservazione della memoria collettiva, di “offrire a tutti i cittadini strumenti di interpretazione del nostro complesso presente”.

Nei vari consigli direttivi e tra i presidenti vi sono nomi autorevoli, cari ai valdostani, preziosi per la loro forza, la presenza politica, il ruolo di trascinatori. Nell’atto costitutivo dell’associazione siglano, nell’ordine, Emilio Chanoux; Giulio Dolchi allora presidente del Consiglio regionale valdostano; Cesare Dujany presidente della Giunta regionale valdostana; Piero Braga; Giuseppe Cavallero; Delfino Viérin; Marino Pasquettaz; Rolando Robino; Cesare Réan; Giovanni Jans; Luciano Stiglich; Aldo Willien; Sergio Ramera; Ilario Lanivi; Ulrico Masini; Bruno Salvadori; Vittorio Brunod; Lino Binel; Dante Berthod; Amedeo Berthod; Aurelio Vinzio; Giulio Juglair; Paolo Thomasset; Mauro Bordon; Remo Chabod; Alberto Chamonin; Renato Willien. Dall’operaio al presidente della Giunta, dal commercialista all’insegnante, le professioni sono le più disparate, ma l’obiettivo uno solo: “Assicurare la più completa e ordinata documentazione della resistenza dalle sue origini antifasciste alla Liberazione e di promuovere lo studio e la conoscenza, nell’ambito di una più generale considerazione della storia del fascismo e dell’Italia contemporanea, a mezzo di ricerche, di pubblicazioni scientifiche, di convegni e altre iniziative”.

Oggi il patrimonio dell’Istituto comprende una biblioteca di oltre 3mila opere specialistiche dedicate alla storia contemporanea, un’emeroteca e una preziosa raccolta di manifesti d’epoca. Frequentato da cittadini, allievi e studiosi alla ricerca di testi e di consulenze, collabora con le istituzioni locali e ogni anno mette a disposizione le proprie professionalità, sempre a titolo gratuito, delle scuole, con una intensa attività didattica che raggiunge migliaia di studenti, con i loro insegnanti.

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