I 30 anni della Cave des Onze Communes “imbottigliati” in una magnum celebrativa
La Cave des Onze Communes ha compiuto 30 anni. O meglio, 30 vendemmie. La cooperativa di Aymavilles è infatti nata nel 1990 ma sicuramente il 2020 non era un anno adatto ai festeggiamenti, come non lo è stato nemmeno quello successivo. Così il presidente Dino Darensod ha pensato di imbottigliare il frutto della 30esima vendemmia - quella del 2020, appunto - in delle speciali bottiglie commemorative di Torrette Supérieur formato magnum (ovvero da 1,5 litri) e di donarle nei giorni scorsi a ciascuno dei 157 soci e a coloro che hanno collaborato attivamente con la Cave in questi anni. Ne sono stati prodotti in tutto 300 esemplari. «In questo modo ogni socio avrà nella sua cantina un pezzo di storia della Cave che se vorrà potrà conservare per i nipoti. - dice Dino Darensod - Il pensiero è stato molto apprezzato. D’altra parte non era certo il momento di organizzare feste o grandi pranzi».
«Tutto iniziò con un gruppo di viticoltori: avevamo iniziato a vinificare e a fare etichette e ci rendemmo conto che sarebbe stato meglio unire le forze e metterci insieme» racconta Dino Darensod. Erano anni di forte crescita per il mondo del vino nella nostra regione. Nel 1971 il Donnas aveva ottenuto per primo la certificazione Doc, seguito nel 1972 dall’Enfer d’Arvier. La svolta si ebbe nel 1985 quando, per la prima volta in Italia, fu riconosciuta una Doc regionale denominata “Valle d’Aosta - Vallée d’Aoste”. «La Regione venne incontro alle nostre esigenze e costruì le 4 cantine cooperative di Arnad, Chambave, Aymavilles e Morgex, mentre quella di Donnas esisteva già, e ce le concesse in comodato d’uso. - prosegue Dino Darensod - Fu una bella spinta per la viticoltura valdostana e così iniziò la nostra avventura. Nel 1990 nacque la nostra cooperativa ed ebbe luogo la prima vendemmia. Per i primi 3 anni fu presidente della Cave des Onze Communes Ferdinando Martinet di Gressan. Poi, dal 1993, lo sono io. All’inizio eravamo 86 soci e si vendemmiavano 800 quintali di uva mentre adesso siamo arrivati a 157 soci con 5.000 quintali di uva vendemmiata all’anno su una superficie coltivata a vigneto di 70 ettari. La produzione è di 500mila bottiglie annue, su un totale in Valle d’Aosta di circa 2 milioni: riunendo i viticoltori di 11 Comuni, siamo la realtà più grande della regione. Il nostro mercato principale resta quello valdostano, a cui è destinato il 70 per cento di quello che esce dalle nostre cantine; il restante 30 per cento si divide tra il resto d’Italia e alcuni paesi esteri come Francia, Germania, Giappone e Stati Uniti. Noi ci teniamo alla Valle d’Aosta perché riteniamo di dover vendere non solo un vino ma un territorio».
I risultati di tanto impegno si vedono. La Cave des Onze Communes ogni anno fa infatti incetta di premi nei più prestigiosi concorsi internazionali e sulle guide di settore. «Si vede che i nostri vini sono apprezzati anche fuori dalla Valle d’Aosta e questo ci fa piacere. - commenta il presidente Dino Darensod - L’ultima vendemmia è stata buona, con una quantità di circa il 15 per cento in meno rispetto al 2020 ma una qualità decisamente buona. Certo, il Covid ha pesato, con un calo del fatturato che si può stimare intorno al 10 per cento. Per fortuna nei periodi di chiusura di bar e ristoranti abbiamo potuto fare affidamento sui canali della grande distribuzione. A questo proposito, recentemente abbiamo siglato un accordo con Coop Nord».
La Cave des Onze Communes prosegue quindi sulla strada tracciata nel segno del connubio tra tradizione e innovazione, che permette di guardare con fiducia al futuro anche in tempi difficili come quelli attuali.