I 20 anni dell’Oratorio San Filippo Neri Oggi sabato 6 gennaio la grande festa

I 20 anni dell’Oratorio San Filippo Neri Oggi sabato 6 gennaio la grande festa
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Sono attesi più di 100 testimoni alla festa per i 20 anni dell’Oratorio San Filippo Neri, nel pomeriggio di oggi - sabato 6 gennaio - in Cattedrale ad Aosta: adulti e ragazzi, bambini e famiglie che sono passati nella struttura e che hanno contribuito alle iniziative. L’appuntamento è alle 18 per la Messa dell’Epifania, cui seguirà una cena festosa in oratorio. Nella tarda primavera inizieranno i lavori di ristrutturazione, per i quali si stanno raccogliendo offerte.

Le origini

La data di nascita dell’Oratorio interparrocchiale del Centro è quella del suo “Atto costitutivo”: 8 gennaio 2004 in Aosta, in via Saint Bernard de Menthon 11, nella Casa delle Opere messa a disposizione dalla Parrocchia della Cattedrale.

«Il progetto di collaborazione è iniziato tra le parrocchie del Centro nell’anno pastorale 2002/2003 - ricorda Vladimir Sergi - poi sfociato nella fondazione dell’Oratorio nel gennaio 2004».

I soci fondatori erano don Aldo Armellina, Maria Grazia Bethaz, don Fabio Brédy, Antonella Cisco, Ivana Debernardi, Laurent Domaine, Alessandro Fusaro, Giorgia Montarello, Alessandro Nogara, Vladimir Sergi, Agnese Verde.

Il primo presidente è don Fabio Brédy, con vice Antonella Cisco e segretario e tesoriere Vladimir Sergi. Fin dall’inizio, l’Oratorio è affiliato a NOI l’Associazione nazionale degli oratori, e viene intitolato a San Filippo Neri che è considerato l’«inventore» dell’oratorio nel 1500. «L’Oratorio Interparrocchiale del Centro nasce dall’esigenza di creare una sinergia e un luogo fisico per accogliere i bambini, ragazzi e giovani delle Parrocchie del centro storico di Aosta - spiega il parroco don Fabio Brédy - L’organizzazione si regge interamente sull’opera di un gruppo di numerosi volontari che si occupano delle diverse attività: i gruppi di catechismo, i gruppi giovanili, i gruppi per le famiglie, la gestione degli spazi gioco del salone e del campetto. Le proposte vengono distribuite durante tutto l’arco della settimana con orari e destinatari diversi, mentre durante il periodo estivo ha grande rilevanza l’iniziativa “Estate Ragazzi” rivolta a ragazzi dai 6 ai 14 anni e ad animatori tra i 15 e i 25 anni».

I locali

Tra le molte stanze della Casa delle Opere, la cappella è lo speciale luogo di preghiera, piccolo e raccolto, cui fa da contrappeso il teatro, ampio e ospitale.

«Il teatro è stato utilizzato molte volte negli anni come forma di collaborazione tra gruppi e persone di diverse età - continua il parroco - coinvolgendo soprattutto i ragazzi delle superiori. Qui sono nati musical su Sant’Anselmo, Madre Teresa, San Francesco d’Assisi, San Filippo Neri, San Giovanni Paolo II, Charles de Foucauld. Sempre nell’ambito dell’Oratorio è anche nato il gruppo musicale degli Iubal Kollettivo musicale».

Rimanendo nell’ambito musicale, la Casa delle Opere ha spesso ospitato anche le prove di canto, dei bambini, della Schola Cantorum fondata da don Amato Chatrian, e della Cappella musicale Sant’Anselmo, voluta dal vescovo Franco Lovignana e diretta da Efisio Blanc, con l’organista e compositore Jefferson Curtaz e l’organista Flavio Desandré.

Per quanto nel corso degli anni ci siano stati ammodernamenti, ora la Casa delle Opere necessita di una ristrutturazione consistente dei suoi molti locali. Il salone rappresenta il primo volto dell’Oratorio, quello di accoglienza, e vi si trova anche il piccolo bar, che mette a disposizione dei soci prodotti equo-solidali e biologici, ed uno spazio gioco con calcetti, tavolo da ping pong, tavolo da biliardo e un’area in cui poter utilizzare giochi in scatola.

Nel teatro, al piano seminterrato, c’è un palcoscenico, con sistema di amplificazioni, ed ospita normalmente conferenze, riunioni di genitori, lectio divine, incontri di associazioni o attività per ragazzi. Questo spazio viene inoltre utilizzato da alcuni gruppi musicali di giovani collegati con la realtà dell’Oratorio come sala prove. L’aula video è disposta su gradinate e attrezzata per proiezioni su maxi schermo. Il cortile interno e il giardino sono utilizzati come spazio giochi, mentre nelle sale interne si svolgono le attività dei gruppi parrocchiali e in particolare le catechesi. L’area animatori e catechisti comprende una sala riunioni con annessa biblioteca e videoteca, due stanze destinate al materiale di corrente utilizzo e un ufficio con pc e fotocopiatrice. Nell’ufficio segreteria e direzione vi sono scrivanie e computer, con conservati tutti i documenti ufficiali dell’organizzazione ed è utilizzato come ufficio di accoglienza e ricevimento da parte del presidente e del segretario dell’Oratorio. Poco distante ecco l’area verde chiamata «campetto», al confine con il giardino del Seminario, l’orto chiamato «Orto din don» che ospita attività con i bambini delle scuole, e, nella casa parrocchiale, la cucina e la sala da pranzo.

Le attività

«Dall'Oratorio sono nate bellissime esperienze - ricorda Maurizio Distasi - come il gruppo Famiglie in Oratorio, che ha coinvolto in questi anni decine di famiglie, che si ritrovano una volta al mese, creando un gruppo di amicizie sincere. Non si fa solo catechesi ma anche le attività più disparate, magari di breve durata quali corsi di ballo, pranzi delle famiglie in campetto, serate di giochi di società. È un bel modo per creare la Comunità. Sempre dall'Oratorio sono nati i pellegrinaggi, uno all'anno, curiosamente il primo è stato ad Assisi e Assisi sarà la meta di quest'anno, dal 10 al 13 febbraio. Pellegrinaggi che veramente sono una comunità in cammino, seguendo il personaggio che si approfondisce durante l'anno, una bella esperienza. L'Oratorio per noi famiglie è tutto questo, un luogo dove fare, in molti modi, esperienza di comunità».

I pellegrinaggi sono in genere organizzati a febbraio, durante le vacanze d’inverno. Sempre sulle orme di santi e testimoni della fede, nel 2011 la meta era Assisi, poi ci sono stati la Borgogna, Parigi, Roma, la triade Bergamo - Brescia - Venezia, Firenze e Loppiano, Loreto, Milano e Pavia, Firenze e Barbiana, Lisieux, Strasburgo.

«Nel 2020 eravamo in pellegrinaggio - ricorda ancora Maurizio Distasi - quando qui in Italia stava già chiudendosi tutto per il covid. Noi eravamo tranquilli in Francia e le notizie che ci arrivavano dall' Italia erano sempre più allarmate e a noi sembrava veramente strano, in Francia non c'era ancora nulla».

I santi e testimoni di cui si sono conosciute vita e opere, di anno in anno, sono stati San Francesco, San Benedetto, San Bernardo di Chiaravalle, San Vincenzo de’ Paoli, San Filippo Neri, i papi Giovanni XXIII e Paolo VI, Chiara Lubitsch, Maria di Loreto, Sant’Agostino, don Lorenzo Milani e Giorgio La Pira, Santa Teresa di Lisieux e Charles de Foucauld.

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