Ha riaperto al pubblico l’ambulatorio comunale di Borgofranco d’Ivrea
E’ nuovamente aperto al pubblico da lunedì scorso, 7 marzo, l’ambulatorio comunale di Borgofranco d’Ivrea, sito in via Torino, dopo la forzata chiusura resasi necessaria durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. Se da un lato la ripresa del servizio ambulatoriale non può che costituire una lieta notizia per i residenti, d’altro canto bisognerà rassegnarsi, per ora, a un’erogazione molto limitata delle prestazioni mediche - confermati solo i prelievi ematici - e fruibili per di più una volta sola alla settimana, a differenza della passata gestione quotidiana.
«Il servizio è passato da mercoledì mattina al lunedì, con orario dalle 7.30 alle 8.30, invariato rispetto agli anni passati. - spiega l'assessore Milena Bordet - E’ possibile prenotarsi negli uffici comunali dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12. I prelievi saranno effettuati da un'infermiera aderente all'associazione infermieristica ostetrica professionale piemontese, che dal 2012 ha attivato la collaborazione con diversi Comuni del territorio di Ivrea, una soluzione alla quale si è giunti in accordo con l'Asl TO4».
Proprietaria dello stabile è la farmacia Pernigotti, grazie alla quale si è arrivati a ottenere l'uso in comodato gratuito dei locali, mentre in passato si pagava un canone annuo a fronte di un loro maggiore utilizzo. La nuova organizzazione dell'attività ambulatoriale non era un segreto, dal momento che, già durante il forzato blocco in periodo di piena epidemia, la Giunta aveva programmato una fase di riapertura con sensibili cambiamenti di erogazione dei servizi, o meglio, con drastica limitazione degli stessi, essendo stati sospesi quelli inerenti le prestazioni infermieristiche, garantite in passato dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 18. «I tre medici di famiglia presenti sul territorio - tiene a precisare Milena Bordet - sono assistiti da personale infermieristico che garantisce le prestazioni, rispondendo alle richieste e alle esigenze dei cittadini». In questo modo il Comune ha voluto venire incontro soprattutto a quella fascia di popolazione con difficoltà di movimento, che sarebbe stata altrimenti costretta a spostarsi a Ivrea per il prelievi di sangue.