Guido Commod: cacciatore, forestale e pisteur secouriste
Caccia, moto, alpinismo, sci ed equitazione: a causa di un incidente sul lavoro nel reparto treno lamiere della Cogne, quando aveva solo 17 anni, Guido Commod aveva perso il braccio destro, ma ciò non gli aveva impedito di coltivare tutte le sue passioni e di realizzare i sogni che aveva nel cassetto fin da ragazzo. Se ne è andato all’età di 91 anni, domenica 15 gennaio, all’Ospedale Beauregard di Aosta. Pochi giorni prima, giovedì 12 gennaio, era mancata sua moglie, Ottilia Emilia Chenal, 92 anni appena compiuti, dato che era nata il 3 gennaio 1931. La loro è stata un’unione con fondamenta solide come la casa che lui aveva costruito, con l’aiuto di amici e colleghi, a Prevot di Saint-Christophe, dove andò ad abitare all’età di 19 anni, subito dopo il matrimonio. Guido Commod, venuto alla luce il 25 marzo 1931, era figlio di Beniamino Commod, originario di Champoluc di Ayas, carabiniere a Courmayeur, che era sposato con Clara Rey che gli diede anche altri 2 figli, Walter e Renata, già mancati da tempo. Per Guido Commod l’invalidità non era un limite ma una sfida da vincere. Dopo l’incidente alla Cogne gli erano state assegnate altre mansioni ma lui non rinunciò all’attività venatoria e divenne un esperto cacciatore. Non solo. Nei primi anni Ottanta, lasciato il lavoro all’acciaieria, entrò nel Corpo forestale della Valle d’Aosta e prestò servizio nella caserma di Pré-Saint-Didier. Inoltre fino ai primi anni Duemila fece parte dei Pisteurs secouristes di Pila a Gressan, senza trascurare la passione per l’alpinismo che lo portò, tra le tante cime valdostane conquistate, anche in vetta al Cervino. Era pure un abile motociclista - ebbe tra le altre moto una Gilera, con cui andò in viaggio di nozze a Venezia, una Parilla e una Iso Moto - e guidava grazie ai comandi normalmente posizionati a destra del manubrio trasferiti sulla parte sinistra, dove quindi si trovavano, oltre alla frizione, anche l’acceleratore - che funzionava al contrario, ovvero per dare gas bisognava ruotare la manopola in avanti - e il freno. L’ultimo grande amore, nato negli anni Novanta, fu per l’equitazione che lo spinse a imparare a cavalcare e a seguire le gare delle nipoti Elena e Valentina, figlie di Sergio, nato il 22 settembre 1955, dipendente Inps in pensione nonché fratello del primogenito Giorgio, venuto alla luce il 7 agosto 1952, pensionato dell’azienda di articoli idraulici Simea a Sarre e papà di Deborah. Uomo riservato ma socievole se con la compagnia giusta, tanto che amava cantare, Guido Commod ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nella casa a Chavalanchon di Sarre che, grazie al pollice verde della moglie Ottilia, in primavera e in estate si trasformava in un paradiso di fiori. I funerali di Guido Commod sono stati celebrati la mattina di martedì 17, nella chiesa parrocchiale di Saint-Christophe dove tanti amici, colleghi e pisteurs secouristes lo hanno salutato per l’ultima volta.