«Guida alpina, qualcosa più di una professione», una serata che avrà come protagonisti Alberto Re e il compianto Gabriele Beuchod
L’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna-Uvgam invita le guide alpine e gli appassionati di montagna venerdì prossimo, 17 febbraio (Biblioteca regionale, alle 18, ingresso libero nei limiti dei posti disponibili) alla prima serata del ciclo «Tracce di Guide Alpine-Vite, percorsi & avventure» dal titolo «Guida alpina, qualcosa più di una professione» dedicata in questa occasione alle guide alpine Alberto Re e Gabriele Beuchod.
Si tratta di due guide che hanno interpretato questa professione attraverso idee innovative e un grande amore per le montagne e le avventure.
Alberto Re, guida alpina in Valle di Susa e già presidente del Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane, presenta il suo monumentale «Orizzonte montagne-Una vita da guida alpina», recentemente pubblicato da Priuli & Verlucca e già in prima ristampa.
Nel libro la guida piemontese racconta il suo percorso professionale durato cinque decenni sulle Alpi, Valle d’Aosta compresa, e negli angoli più sperduti del pianeta, dagli Ottomila ai deserti africani ai grandi raid con gli sci, sovente a contatto con popolazioni che oggi non è più possibile avvicinare per ragioni geopolitiche.
Ne esce una testimonianza ricca di stimoli, ma anche un esempio per le nuove generazioni di guide alpine in cerca di ispirazione per una professione che deve costantemente rinnovarsi.
La serata sarà inoltre l’occasione per ricordare la guida alpina Gabriele Beuchod di Gressoney, scomparso nell’estate del 1998 sul Cervino, con il documentario «Mai dire io» sapientemente montato dal regista torinese Lorenzo Barbiè con le immagini messe a disposizione dalla moglie Mary Chiara Beuchod.
Il documentario racconta la breve storia di Gabriele Beuchod, cresciuto nelle periferie nebbiose e industriali di Torino al tramonto del movimento filosofico del Nuovo Mattino nato all’ombra della Mole.
Partito da Torino, Gabriele Beuchod era approdato ai piedi del Monte Rosa per completare il suo percorso di montanaro, diventando grande talento dell'arrampicata e guida alpina che sapeva leggere e anticipare i tempi, con il sorriso aperto sul mondo e sulle montagne della Valle di Gressoney.
Le immagini sono accompagnate dai temi musicali che Gabriele Beuchod adorava e che rievocano le atmosfere del periodo storico nel quale aveva vissuto.
La serata è nata da un’idea della guida alpina Mario Ogliengo e sarà presentata dalla guida alpina e giornalista Pietro Giglio e dallo scrittore Enrico Camanni.