Gressoney, presenze ridotte anche del 50 per cento “Adesso speriamo nel ritorno dei turisti stranieri”
Nella Valle del Lys si è sentita la mancanza del turismo straniero che, unita alle positività e alle quarantene scolastiche, ha provocato continue disdette e un calo fino al 20 per cento rispetto alle annate pre-Covid. Ora però si guarda con maggiore ottimismo ai prossimi 2 mesi, dopo il calo fisiologico di gennaio, più accentuato quest’anno per l’assenza degli inglesi e degli scandinavi, che si stanno riaffacciando proprio adesso nelle prenotazioni, in particolare dalla metà di febbraio. E’ questa la sintesi di Daniele Valverde, delegato Adava per gli albergatori della vallata nonché proprietario dell’Ellex Hotel di Staffal. «Le festività sono andate bene, ma con flessioni in alcune strutture fino al 15 o al 20 per cento rispetto al 2019. - dice Daniele Valverde - Il tutto esaurito non si è registrato da nessuna parte, non c’è stato di certo il boom di agosto, poiché gli stranieri sono mancati. Da domenica 9 gennaio in poi si sono toccate punte di diminuzione tra il 50 e il 60 per cento a prescindere dal calo fisiologico tipico del primo mese dell’anno. Stessa situazione drammatica anche nelle prime 2 settimane di febbraio con un meno 50 per cento. Ci sono alberghi che in settimana restano aperti pur avendo un’occupazione del 10 o del 20 per cento e nei fine settimana arrivano al 50 per cento. Anche per febbraio e marzo le stime sono in questo momento negative con il 50/60 per cento in meno di richieste. E la prima settimana è difficile riempirla sotto data. Potremmo finalmente avere un’inversione di tendenza da metà febbraio alla prima di marzo, settimane in cui si concentreranno i pochi stranieri».
Sulle previsioni per febbraio preferisce stendere un velo pietoso anche Renzo Thedy, titolare dell’Hotel Gressoney a Gressoney-Saint-Jean, che ha avuto diverse disdette perfino per il periodo tra Natale e l’Epifania, rimpiazzate ma sempre per un numero inferiore di giorni: «Le vacanze sono state sotto tono rispetto alle annate pre-Covid. Gennaio ha evidenziato un calo del 20 per cento in linea con il Capodanno, forse un po’ meglio grazie agli inglesi, mentre gli italiani prenotano solo nei fine settimana spesso per una notte. Per febbraio, specie dalla metà in poi, ho tante prenotazioni grazie al tour operator inglese Chrystal Tui che mi ha richiesto più camere del solito. Speriamo nell’arrivo delle nevicate, anche se devo fare i miei complimenti a Monterosa Ski per l’ottimo innevamento artificiale che rende le piste semplicemente perfette, nonostante la carenza di neve naturale».
E’ favorevolmente impressionato dall’ottima qualità delle piste da sci anche Giuseppe Comola, presidente del Consorzio turistico Gressoney, che per il proprio Rifugio Sitten, in fondo alla prima pista che scende verso Staffal dal Colle Bettaforca, ha riscontrato «buone richieste a gennaio fino alla scorsa settimana, disdette per la prima di febbraio, ma auspico una risalita nelle prenotazioni da metà mese».
«Dopo delle vacanze di Natale in linea con gli anni precedenti, a gennaio si è lavorato molto poco rispetto al calo fisiologico che tutti danno per scontato in quel mese, probabilmente per l’assenza di inglesi e svedesi. - dichiara Emanuela Tosi, proprietaria dell’Hotel Dufour a Gressoney-La-Trinité - A febbraio e marzo abbiamo prenotazioni inferiori del 20 o del 30 per cento rispetto agli anni pre-Covid. Spero solo che lo stato d’emergenza rientri e che non continuino ad arrivare disdette, sia per lo scarso innevamento naturale, sia per la pandemia. Soprattutto gli italiani sono molto legati alle notizie e vanno in ansia per il colore delle regioni, ma richiedono solo il sabato sera; gli stranieri, che hanno prenotato, con grande anticipo e versando già le caparre, le settimane bianche a febbraio e marzo, hanno più timore per il viaggio in sé che per i colori».
Tiene aperto con la certezza che i flussi turistici aumentano nei fine settimana David Sport, negozio di abbigliamento sportivo, noleggio sci e bar a Gressoney-La-Trinité di fronte alla seggiovia per Punta Jolanda, la cui titolare Daniela David ha visto un buon flusso di gente nelle vacanze di Natale e un calo drastico dopo il 9 gennaio: «Si sente la mancanza degli stranieri, che stanno ricominciando ad affacciarsi adesso dopo 2 anni di assenza. Sono ottimista per febbraio e marzo, anche per l’ottimo stato delle piste da sci».
Infine Paolo Viganò, titolare del Castore & Polluce Lounge Bar & Wine Restaurant, è decisamente soddisfatto dei flussi fino all’8 gennaio, che gli hanno consentito di recuperare un po’ quello che aveva perso nei primissimi giorni delle vacanze, sotto tono rispetto alla media. «Dal 9 gennaio è stata tragica. - esclama - E’ sempre un mese di bassa stagione, ma mai come quest’anno, forse perché è sempre stato il mese degli inglesi e degli scandinavi, che hanno iniziato ad arrivare solo da venerdì scorso ma come turisti individuali, non con i tour operator. Tui Travel Chrystal, Hotelplan, Inghams e Ski Total ci sono ma con numeri ridicoli. Si vede molto bene la differenza rispetto agli anni pre-Covid. Solo da questa settimana ha ripreso un po’ il flusso nei giorni feriali, in linea con le medie del periodo, dalla prossima si prevedono numeri importanti da alta stagione e dalla successiva da altissima stagione fino a metà marzo».