Gressan è un museo a cielo aperto Qr Code per “raccontare” il territorio

Gressan è un museo a cielo aperto Qr Code per “raccontare” il territorio
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Il paese di Gressan si racconta in una sorta di museo a cielo aperto. E’ l’iniziativa dell’Amministrazione comunale che sta collocando dei Qr Code in corrispondenza di alcuni dei beni architettonici e storico-culturali più significativi del Comune in modo che il visitatore possa accedere alle spiegazioni relative a quel luogo in modo immediato e direttamente dal suo telefono cellulare. «Il nostro obiettivo è valorizzare il nostro territorio e i suoi tanti punti di interesse. - spiega Elisabetta Dugros, assessore comunale alla Cultura - Gressan ha uno straordinario patrimonio storico e culturale e intendiamo valorizzarlo e farlo conoscere nel modo più semplice e sostenibile possibile. I Qr Code sono stampati su un supporto molto “leggero” e discreto. Scannerizzandolo, il visitatore può accedere a vari contenuti: un testo scritto ma anche una registrazione audio (con la voce dell’aiuto bibliotecario Daniele Mombelli, che ha fornito un’importante collaborazione al progetto) che racconta le caratteristiche del luogo. Non solo: intendiamo mettere in questo modo a disposizione anche il materiale di approfondimenti e conferenze organizzati in questi anni. Ad esempio alla Madeleine caricheremo un video in cui Paolo Curtaz descrive e spiega gli affreschi. Abbiamo tanto materiale a disposizione e crediamo che possa essere utilizzato per implementare questo museo a cielo aperto».

Attualmente i punti “mappati” con i Qr code sono otto: la casaforte dei Du Ru, la cappella dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa di Sainte-Marie-Magdelaine, il Gran Four de Molline, la torre di Sant’Anselmo, il Castello della Tour de Villa, la Maison Gargantua e Saint Jean de Chevrot. «Il nostro obiettivo è di proseguire negli anni a venire, collocandone altri in tutti i punti di interesse del nostro territorio: le cappelle ma anche, ad esempio, la roccia con le croci incise lungo il sentiero che sale verso Pila. - conclude l’assessore Elisabetta Dugros - Ci piace che si tratti di un progetto sostenibile, dal ridottissimo impatto sia economico che ambientale, e che possa essere costantemente implementato utilizzando contenuti già in possesso del Comune».

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