“Grazie... di cuore”: a Bionaz inaugurata una scultura dedicata a chi ha promosso le terapie domiciliari
Circa centocinquanta persone si sono ritrovate domenica scorsa, 10 luglio, sulle sponde del Lago Lexert, a Bionaz, per partecipare all’evento “Insieme esprimiamo gratitudine a chi opera secondo coscienza”, organizzato dall’associazione L’Agrou per dire “grazie” a quegli operatori sanitari che hanno applicato le terapie domiciliari precoci contro il Covid-19. La presidente de L’Agrou Adriana Viérin ha introdotto gli interventi dei relatori: in primo luogo le dottoresse attive nelle terapie domiciliari Margherita Palmieri e Barbara Balanzoni, quest'ultima - da poco radiata dall'albo professionale e molto nota sui social - collegatasi via telefono. La dottoressa Margherita Palmieri ha invece tenuto un lungo discorso in cui ha esposto i tanti quesiti su ciò che ancora oggi non è chiaro e le ragioni scientifiche in merito alla bontà della richiesta di libertà in tema di vaccinazioni contro il Covid-19, ricordando quanto siano state importanti le terapie domiciliari nel suo contrasto. Poi è stato il turno di Stefano Ferrero, ex consigliere regionale e oggi vicepresidente dell'associazione “Ascoltami”, attiva nel campo dell'aiuto a chi subisce reazioni avverse dal vaccino anti-Covid, che ha sottolineato l’importanza di dare adeguato risalto a tutti quei casi in cui i vaccini provocano reazioni avverse e ha anche espresso la gioia di tornare a vedersi in presenza.
Nell’occasione è stata installata - su un terreno messo a disposizione dalla famiglia di Gianluca Venturini - una scultura in acciaio corten a forma di cuore il cui bozzetto è stato creato dall’artista di Cogne Barbara Tutino Elter e che è stato realizzato dalla ditta Rossetto di Roisan. Su un lato alla base del cuore è stata posta la frase “Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te” tratta dalla celebre canzone “La Cura” di Franco Battiato. L’incontro si è concluso con un’esibizione sonora caratterizzata dalle “voci di cristallo” di Isabella Cambiganu e dal didgeridoo di Alexander Noussan.
«E’ stata una bella iniziativa, senza polemiche ma caratterizzata da un clima di gentilezza e di gratitudine verso chi ha operato secondo scienza e coscienza e non ha applicato in modo acritico il protocollo della “Tachipirina e vigile attesa”» commenta la presidente de L’Agrou Adriana Viérin.