«Grazie alla Lega per aver portato in Consiglio Valle il tema dell’inquinamento da elettrosmog»
Ringraziamo il Gruppo Lega Valle d’Aosta (Raffaella Foudraz e Simone Perron) per il coraggio di avere presentato un’interpellanza al Consiglio Regionale in difesa della salute dei valdostani, per quanto riguarda i danni provocati dall’elettrosmog, e avere così ottenuto una risposta scritta dal Presidente della Regione Lavevaz, anche se non fa chiarezza e non si schiera a favore della salute dei valdostani. Lavevaz sostiene che la legge italiana è la migliore in Europa, ma è la Costituzione che difende i diritti dei cittadini, dalla casa alla salute. La Commissione Europea nel 1994 segnalava di non costruire elettrodotti vicino alle case per pericolo di gravi malattie. Come famiglia non contestiamo le leggi italiane, ma ricerchiamo il dialogo. Facciamo presente al Presidente che nessuna autorità, né tecnico farebbe vivere la propria famiglia, da cavia, sotto un campo magnetico, come citato dalla “legge migliore d’Europa”. L’elettrodotto Covalou-Montestrutto ha racchiuso la nostra casa in mezzo a due flussi magnetici di due elettrodotti di alta tensione, un 220 mila e un 132 mila. Il suddetto elettrodotto fu costruito sul vincolo paesaggistico del Forte di Bard e su trincee napoleoniche del 1792. Nelle varie riunioni emergeva che la progettazione era sbagliata. Chi ha costruito sapeva di rovinare una famiglia che difende, unicamente, il diritto alla salute. Le istituzioni non hanno mai saputo dare risposte concrete. Ci accusavano di fare strumentalizzazione politica, come se fossimo una famiglia di sovversivi, e avvicinavano ancor di più l’elettrodotto vicino a casa. Nessuno ha tenuto conto dei sacrifici che una famiglia deve fare per costruire una casa. Dopo pochi mesi dall’attivazione del nuovo elettrodotto, da persone sane siamo diventate persone con problemi di salute. Su consiglio di un medico decidemmo di abbandonare la casa, perché ci disse che era il medicinale migliore per curarci. I sintomi, nel periodo piovoso, con umidità, respirando aria elettrizzata dai due elettrodotti, sono: respirazione che diventa affannosa, sudorazione accentuata, fitta al cuore, bruciore agli occhi. In seguito, un medico docente inviato dal Ministero della Salute, e altri due medici ci dichiararono ipersensibili alle onde elettromagnetiche. Facciamo presente ai Consiglieri Regionali che nell’Arpa Valle d’Aosta dovrebbero esserci dei medici per dare chiarimenti ai cittadini che si rivolgono a loro. Le verità non bisogna nasconderle alle future generazioni. Come famiglia abbiamo sempre chiesto il dialogo e la possibilità di incontrare i dirigenti Terna Rete Italia e i politici che si sono susseguiti, ma nessuno dava risposte alle nostre lettere. Forse difendere la salute e fare prevenzione in Valle d’Aosta è considerato un reato. Dovrebbe essere segnalata a Roma la situazione anomala valdostana per cui il Presidente della Regione è anche Prefetto e quindi firma le delibere per costruire e anche gli espropri. Un vecchio detto valdostano recita: “Nella legge della politica le verità non esistono e non si muove foglia che la politica non voglia”. In Conclusione: chiediamo un incontro costruttivo tra Istituzioni Regionali, Dirigenti Terna Rete Italia, noi, coniugi Praduroux-Cout, sulla situazione della nostra casa chiusa tra due elettrodotti per poter produrre tutta la documentazione che, negli anni, abbiamo raccolto.