«Grave quadro indiziario nei confronti di Ezio Colliard e Valerio Cappelletti»

«Grave quadro indiziario nei confronti di Ezio Colliard e Valerio Cappelletti»
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"A luglio 2022 è evidente come Colliard avesse già perfettamente chiaro l'intento di spingere l'attuazione del progetto 'the Stone' grazie una proposta di scambio di favori e che aveva previsto che tale proposta, rispetto a Cappelletti, sarebbe stata resa particolarmente allettante dal 'mettere in ballo' la chance di una vendita, finalmente dopo svariati anni di vana attesa, dell'area camper. In particolare rivelavano in modo espresso la propria strategia del 'ricattino', ossia dell'allettare i membri della commissione edilizia prospettando dei vantaggi condizionati ad uno scambio di favori, come il 'chiudere mezzo occhio… spingere', stante il loro dichiarato 'bisogno di collaborazione', in primo luogo di quella di Cappelletti per la sua veste di massimo autorevole esperto della commissione edilizia".

Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Torino che hanno riconosciuto la sussistenza di un grave quadro indiziario nei confronti di Ezio Colliard, amministratore unico della Vico di Hône, e dell'architetto Valerio Cappelletti, nell'ambito dell'inchiesta per corruzione sul rilascio dei titoli per la realizzazione di The Stone, condominio alto 30 metri previsto a Cervinia nell'area dell'ex Hotel Fosson.

Ancora: l'ex sindaco di Valtournenche, Jean-Antoine Maquignaz, "si era mostrato favorevole al progetto e aveva sollecitato a predisporre quanto utile per avere una sollecita approvazione, prima della imminente scadenza del suo mandato e della giunta in carica". Lo ha dichiarato - sempre secondo quanto riportato nell'ordinanza del tribunale del Riesame - Ezio Colliard. Secondo la vicesindaca Nicole Maquignaz, invece, l'allora Sindaco "si era pubblicamente dichiarato perplesso dall'estetica dell'opera ma impossibilitato ad opporsi perché trattavasi di edilizia privata di cui al massimo si poteva controllare la regolarità e non aveva mai lamentato di aver subito pressioni".

Per l'imprenditore i giudici hanno stabilito il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle imprese, mentre per il professionista il divieto temporaneo di esercitare pubblici uffici; il provvedimento, della durata di sei mesi in entrambi i casi, è impugnabile dagli indagati, sospeso fino a quando sarà eventualmente definitivo.

Era stata la procura di Aosta, con il pm Luca Ceccanti, a rivolgersi al Riesame chiedendo gli arresti domiciliari per entrambi, dopo che il gip di Aosta aveva deciso che "il quadro indiziario, seppur consistente, non risulta connotato da gravità tale da giustificare l'adozione della misura cautelare".

Ezio Colliard e Valerio Cappelleti erano stati arrestati dalla guardia di finanza - secondo gli inquirenti in flagranza di reato - venerdì 19 maggio scorso ed erano poi tornati in libertà lunedì 22 maggio.

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