Grand Etret, il ghiacciaio malato L’accumulo è al minimo storico

Grand Etret, il ghiacciaio malato L’accumulo è al minimo storico
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Il mondo dei ghiacciai e le sfide che il cambiamento climatico costringe ad affrontare in questi anni saranno al centro venerdì 24 e sabato 25 giugno della visita in Valle d’Aosta della Commissione Ambiente del Senato. A riferirlo in aula è stato il presidente della Regione Erik Lavevaz, spiegando come l’appuntamento sarà coordinato dal senatore Albert Lanièce. «Diverse strutture regionali e diversi enti del territorio sono coinvolti in quest’iniziativa, - ha detto Erik Lavevaz - che riveste una particolare importanza e che ci permetterà di ribadire la centralità della Valle d’Aosta nella gestione di un momento storico come questo».

Proprio in questi giorni il Parco del Gran Paradiso ha lanciato l’allarme sul «preoccupante» stato del ghiacciaio del Grand Etret, in Valsavarenche, a causa delle scarse precipitazioni nevose dell’inverno scorso sommate all’effetto dei cambiamenti climatici e delle alte temperature. Nei giorni scorsi una squadra composta da 11 guardaparco specializzati nelle rilevazioni dei ghiacciai è salita sul ghiacciaio per i consueti rilievi annuali delle nevi registrando il più scarso accumulo a partire dal 1999, anno di avvio del monitoraggio. In particolare l’accumulo medio di neve nelle diverse paline è di 127 centimetri, ovvero 204 centimetri in meno rispetto a quello medio del periodo 2000-2020 (pari a 331 centimetri). A partire da questi dati le previsioni indicano che il ghiacciaio potrebbe consumare le esigue riserve invernali già nella prima metà del mese di luglio, almeno con più di un mese di anticipo rispetto agli ultimi 23 anni. Con questo trend tra altri 20 anni il ghiacciaio non ci sarà più.

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