Gran lavoratore e amministratore esperto Sandro Pepellin e il suo ultimo cantiere

Gran lavoratore e amministratore esperto Sandro Pepellin e il suo ultimo cantiere
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Il mondo di Sandro Pepellin martedì era racchiuso nel cortile di Barral. Intorno a lui aveva la famiglia per la quale viveva e il lavoro che amava, a fianco il collaboratore di sempre Velio Dal Dosso, un amico prima che un dipendente. Vicini la moglie Cristina Berlier ed i suoi ragazzi Simone e Virginia, tutti insieme per seguire uno degli ultimi giorni dell’ultimo lavoro della sua lunga attività di impresario edile: la ristrutturazione di un fabbricato che sarebbe diventato un nuovo contenitore di accoglienza, dopo l’apprezzata esperienza di «Le Parfum du Sel», il bed and breakfast ideato insieme a Virginia e Simone, con la regia e il buon gusto di Cristina.

Proprio il successo incontestabile dell’attività legata all’ospitalità, iniziato quasi per caso a Jovençan, aveva spinto Sandro Pepellin ad impegnarsi in un ultimo lavoro, per portare a termine il recupero edilizio che avrebbe consegnato a Simone una sua struttura, lasciando a Virginia quella di Jovençan, anche se i due fratelli avrebbero continuato a collaborare, secondo i desideri di Cristina e di Sandro, che - uomo duro quale era - nutriva tuttavia uno sconfinato affetto per i suoi due ragazzi, ormai trentenni.

Venuto al mondo il 26 luglio del 1951 ad Aosta, da Simonne Quendoz - attuale decana di Jovençan, classe 1928 - e da Desiré Pepellin, di fatto Sandro era nato in un cantiere. Il padre, muratore e poi impresario, insieme ai fratelli Renato e Giorgio ristrutturava e costruiva, in anni di benessere e di sviluppo per la Valle d’Aosta, tanto che i Pepellin si spinsero sino a Valtournenche per occuparsi pure della manutenzione degli impianti di sci di Cime Bianche. Dal papà e dagli zii, Sandro - pur studiando fino a diplomarsi geometra - aveva imparato tutto, partendo dal basso, imparando tecniche antiche, come l’indiscussa bravura nel murare a pietra le volte e le arcate. Grazie a lui, l’impresa dei fratelli Pepellin ebbe un progettista in casa, così che dagli anni Settanta offrì un ulteriore servizio fino a quando progressivamente Sandro subentrò nella gestione dell’azienda.

Ragazzo tra Jovençan e Gressan, Sandro Pepellin fu giocatore di rebatta, impegnato un anno pure in Prima con la squadra del suo paese, ed è ricordato tra i promotori del Jovençan di calcio di Terza categoria, a volte portiere, altre volte in mezzo al campo, d’altronde il fisico non gli mancava. Fisico che lo aiutava nella sua grande passione per il ballo, soprattutto dei balli americani, come il boogie woogie, veramente straordinario, addirittura sorprendente, da ammirare in coppia con la moglie Cristina Berlier.

Dalla loro unione erano nati nel 1982 Simone, maestro di sci, e nel 1987 Virginia, che con la mamma ha condiviso l’esperienza del commercio della maglieria di qualità prima nel negozio sotto i portici di via Gramsci poi in quello di via Sant’Anselmo, «Biancoavorio». Sempre insieme nel 2015 avevano deciso di trasformare parte della loro grande casa in mezzo al verde di Clou ne «Le Parfum du Sel», un bed and breakfast di successo, tanto da spingerli a ristrutturare la casa di Barral per creare una seconda opportunità di accoglienza e di lavoro.

Proprio quel lavoro che per Sandro Pepellin era una costante sin da ragazzo, quell’amore per l’edilizia che continuava a tenerlo impegnato, tanto che quando annunciava solennemente «Questo è il mio ultimo lavoro» nessuno gli credeva. Invece poche settimane fa lo avevano preso tutti sul serio, quando si era saputo che aveva rinunciato a un cantiere a Cogne per dedicarsi appunto alla ristrutturazione di Barral e mettere così la parola fine alla sua lunga carriera di imprenditore.

Una voglia di lavorare che comunque lo aveva portato dal cantiere all’amministrazione del suo paese. Si era ritrovato sindaco senza aspettarselo nell’estate del 1988, quando Dino Viérin venne eletto in Consiglio Valle e lui da assessore si prese la responsabilità di guidare Jovençan. Riconfermato nel 1990, subì dopo sei mesi il ribaltone che condusse Franco Montrosset alla fusciacca, ma ebbe pazienza e nel 2000 il gruppo di opposizione lo volle come candidato sindaco. Vinsero per sei voti e Sandro Pepellin durante quel quinquennio, tra le altre cose, organizzò la Rencontre Valdotaine del 2001, concretizzò il gemellaggio con la bretone Ploneis e soprattutto dette avvio all’ambizioso progetto della Maison des Anciens Rèmedes, acquistando dalla Diocesi il fabbricato vicino alla chiesa ed avviando come Comune la ricerca dei finanziamenti europei che consentirono la realizzazione del progetto. Pochi però sanno che l’idea partì da una pomata antidolorifica, nota a Jovençan come la pomata «de lanta Simonne» che la mamma di Sandro Pepellin creava da un’unione misteriosa di erbe.

Sindaco per cinque volte, nel 1988, nel 1990, nel 2000 e poi ancora nel 2005 e nel 2010, Sandro Pepellin incarnava il lato pratico della politica e dell’amministrazione, il lato concreto di coloro che sono abituati a fare e non a parlare. A volte le sue risposte taglienti potevano non piacere, ma alla fine aveva ragione lui.

Lo stesso modo di essere e di comportarsi aveva portato alla Comunità montana Mont Emilius di cui fu presidente dal 2008 al 2010 e alla Cna, la Confederazione degli artigiani della Valle d’Aosta che contribuì a fondare e che guidò negli anni Novanta. Un modo di pensare nel quale era sempre predominante il suo amore per la Valle d’Aosta e il suo territorio, che conosceva benissimo, complice una passione sfrenata per la montagna, che malgrado le fatiche del lavoro lo portava in alto durante ogni momento libero. In inverno con gli sci, con la famiglia, gli amici e l’inseparabile compagno, nonché cognato, Clement Desaymonet, il marito della sorella Paola, già impiegata alla sede Inail di Aosta. Quindi dalla primavera in poi, in quota come è successo un paio di settimane fa, quando Cristina e lui sono saliti per quattro giorni al Rifugio Bezzi nell’alta Valgrisenche per affrontare le cime della zona.

Attento alle innovazioni nel campo dell’edilizia, aveva ultimato recentemente e con ottimi risultati il recupero delle case di famiglia all’ingresso di Jovençan, dove vivono i nipoti Raphael e Annie Desaymonet con le loro famiglie, e anche per la ristrutturazione di Barral aveva seguito nuove idee, come quella di utilizzare dei pannelli per le pareti invece dei tradizionali mattoni. Proprio uno di questi pannelli si è sfilato per colpirlo, purtroppo danneggiandogli in modo molto grave l’arteria femorale. Sandro Pepellin ha visto intorno a lui i volti che amava, ha resistito quanto ha potuto, forse ancora di più, ha perso tanto troppo sangue, due trasfusioni non sono servite e si è reso conto di scivolare dalla vita alla morte.

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