Graines e “Le Otto Montagne”, altre segnalazioni «I turisti “letterari” accolti da disordine e sporcizia»
La location principale del film “Le Otto Montagne”, tratto dal romanzo di Paolo Cognetti, attira la curiosità dei turisti appassionati di cinema e non solo. Molto spesso, però, al giudizio rivolto a un film non ne corrisponde nella realtà uno altrettanto positivo nei confronti dei luoghi delle riprese. In questo caso, si tratta del villaggio di Graines che, dopo le polemiche sollevate la settimana scorsa da una lettera recapitata alla nostra redazione - si veda l’articolo pubblicato a pagina 36 del numero de La Vallée Notizie di sabato scorso, 13 maggio - torna a fare discutere.
Le riflessioni in merito sono quelle di Fanny Autelli e Stefano Caregnato di Novara che dieci anni fa hanno acquistato una seconda casa a Graines e che, scritto da loro nero su bianco in una nota inviata anche al Sindaco di Brusson e all’assessore regionale al Turismo, conoscono bene «la realtà del paese, che da alcuni anni vive un momento di notorietà grazie al successo del libro e del film». «Condividiamo in pieno la delusione manifestata da alcuni turisti e rimaniamo invece perplessi di fronte alle giustificazioni del Sindaco che parla di uno “spaccato della realtà contadina del nostro territorio”. - scrivono Fanny Autelli e Stefano Caregnato - Basterebbe fare un giro turistico in Alto Adige a dimostrare come le attività agricole e pastorali possano convivere armonicamente con il rispetto della natura e del prossimo. Il problema di Graines non sono soltanto gli edifici in rovina (ce ne sono ovunque nei villaggi valdostani e non è possibile obbligare i proprietari a costosi recuperi, anche se è legittimo aspettarsi che vengano messi in sicurezza quando incombono pericolosamente sui vicoli) ma anche il disordine, la sporcizia, i relitti di auto abbandonati, i miasmi provocati dai falò di immondizia, la presenza di eternit che si sfalda all’interno del paese, di stalle che convivono con le abitazioni, di letamai più o meno regolari. Tutto ciò ha accolto i turisti estimatori del libro di Cognetti e accoglie ora chi ha ancora negli occhi le immagini patinate del film: inevitabile è la delusione!».
«Forse occorrerebbe qualche attenzione in più verso il nostro villaggio - riflette ancora la coppia di Novara - se si vogliono “spiegare le vele verso il vento della promozione turistica” come auspica il primo cittadino. Le attuali condizioni di Graines non solo non giovano alla promozione turistica, ma ledono l’immagine del Comune di Brusson e, indirettamente, della Valle d’Aosta. Tempo fa, un’ordinanza che richiamava gli abitanti di Brusson al decoro e al riordino delle proprietà, vista la vocazione turistica del luogo, fu per noi fonte di speranza che qualcosa sarebbe cambiato. Nulla è però successo e per questo scrivemmo una e-mail al Sindaco di Brusson nella quale abbiamo fra l’altro segnalato i commenti dei turisti “letterari” con i quali avevamo avuto occasione di parlare. Nessuna risposta. A che pro si emanano ordinanze se poi non si fanno rispettare? Perché si lasciano i cittadini (e contribuenti) senza risposta? Non si può giustificare chi “non sempre dimostra attenzione verso la bellezza e la cura dell’ambiente”: riteniamo, al contrario, che il rispetto dell’ambiente sia un preciso dovere di tutti e che il Sindaco di Brusson abbia fra i suoi svariati compiti anche quello di far rispettare le più elementari regole del viver civile, anche a Graines, per troppi anni palesemente trascurata dall’Amministrazione comunale».
Non si fa attendere la risposta del sindaco di Brusson Danilo Grivon: «Intanto va precisato che quella di cui parlano i signori Autelli e Caregnato non era un’ordinanza, ma un avviso ai cittadini diramato il 14 febbraio dello scorso anno attraverso il quale si chiedeva agli abitanti di Graines di avere cura delle aree di proprietà o di competenza, salvo poi valutare caso per caso le evidenze emerse che se costituissero reato fanno presupporre altre decisioni e altri tipi di interventi. L’ordine e la pulizia sono soprattutto una questione di sensibilità di ogni singolo cittadino. Da parte di noi amministratori c’è tutta la volontà di agire per sensibilizzare la cittadinanza, ma non possiamo essere dei gendarmi. Da parte dell’Amministrazione comunale c’è l’attenzione che non solo il villaggio di Graines, ma anche tutto il territorio di Brusson, merita».