Gli scavi nel cuore di Aosta riportano alla luce l’antico tempio romano
Da mesi ormai l’attenzione degli archeologi è concentrata sulla piazza della Cattedrale, dove - sembra incredibile - continuano a venire alla luce reperti molto importanti che, partendo dall’epoca romana ed arrivando al medioevo, raccontano la storia antica di Aosta.
Mentre proseguono gli scavi nell’area ristretta del passaggio che unisce la piazza a via Croix de Ville, attraverso i portici di Casa Luchini, nel corso della settimana il lavoro degli archeologici si è dedicato in particolare a via Forum, dove sono in corso dei lavori per ottimizzare la rete tecnologica dei servizi. Ad appena trenta centimetri sotto il piano stradale è emersa la parte sommitale di un poderoso muro, alto più di due metri: si tratta del basamento del lato occidentale di uno dei due templi romani che si trovavano affiancati alla sommità dell’area sacra di Augusta Praetoria. Praticamente è l’elemento speculare al muro che sostiene la casa delle Acli, che a sua volta è il basamento orientale dell’altro tempio, quello di destra, che conserva ancora i blocchi in pietra lavorati con le modanature che caratterizzavano la base dell’edificio.
«La parte frontale del tempio di sinistra era venuta alla luce durante gli scavi della piazza, ma sulla situazione del lato lungo via Forum - spiega Gabriele Sartorio, archeologo della Soprintendenza regionale - avevamo soltanto delle ipotesi, tanto che non esiste neppure un rilievo di questi spazi. I resti romani sono stati in parte tranciati dai servizi moderni, come la fognatura, probabilmente negli anni Trenta del Novecento, ma in ogni caso il muro si presenta in tutta la sua monumentalità, poderoso e intatto per un’altezza che supera i due metri. Inoltre, sono emerse delle strutture interne al tempio che dovranno essere studiate nell’ambito di una campagna più ampia che coinvolgerà pure il cortile del parcheggio della Casa delle Acli, anche questo interessato alla realizzazione di cavedi tecnologici.»
Una volta terminato lo studio della struttura romana, si potrà procedere alla sistemazione della piazza, il cui progetto prevede di non lasciare a vista (magari protetti da lastre di vetro) i resti - pur molto interessanti - dei monumenti ma di evidenziarne il perimetro con una pavimentazione diversa, come è già avvenuto in piazza Roncas.