Gli scatti di Armin Linke raccontano i “paesaggi inclinati” di Carlo Mollino

Gli scatti di Armin Linke raccontano i “paesaggi inclinati” di Carlo Mollino
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Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, il Forte di Bard dedica una mostra a Carlo Mollino (Torino, 1905-1973), architetto e designer tra le personalità più versatili dell’architettura moderna. L’esposizione “Carlo Mollino. Paesaggi inclinati. Fotografie di Armin Linke”, curata da Luciano Bolzoni, sarà visitabile nelle sale dell’Opera Mortai da venerdì 17 novembre a domenica 18 febbraio.

Carlo Mollino è uno degli architetti italiani più conosciuti all’estero, cui si devono i molteplici rivoli di un’attività multidisciplinare che parte dall’architettura e dal design per giungere alla fotografia, alla letteratura, alla scenografia fino a incrociare originali attività sportive che mettono al centro il dinamismo e la ricerca della velocità, quali lo sci, l’acrobazia aeronautica e le corse automobilistiche con futuristici prototipi da gara. Uomo delle Alpi, sciatore e costruttore di funivie e di residenze per la villeggiatura, per Carlo Mollino le Alpi sono soprattutto la Valle d’Aosta, regione che frequenta già a partire dagli anni Venti, dove all’inizio studierà gli edifici tradizionali e dove successivamente costruirà la Casa del Sole e la funivia del Furggen di Breuil-Cervinia, la Casa Capriata di Gressoney-Saint-Jean (poi ricostruita), il Rascard Garelli di Ayas, la Casa Olivero di La Thuile e la Casa Collettiva di Aosta. Fu poi autore di importanti grandi opere pubbliche come il Teatro Regio e il Palazzo degli Affari entrambi a Torino.

Lo sguardo della mostra si compone di una ricognizione delle opere costruite da Carlo Mollino, inquadrate nelle fotografie realizzate dal fotografo e regista Armin Linke dal 2006 al 2023. Armin Linke lungo tutta la sua carriera ha esplorato, con le sue immagini, le relazioni tra l’uomo e le graduali trasformazioni che l’avanzare della tecnologia porta negli ambienti che questo popola. La ricognizione non intende però basarsi sulla semplice esposizione di fotografie, quanto attuare una riflessione sull’attualità della poetica molliniana in fatto di architettura: dalla funzione sociale del “costruir bene”, soprattutto sui monti, alla stessa idea non statica della tradizione che in Carlo Mollino diviene fiume rigoglioso e generatore di nuova vita.

La mostra parte dall’idea che la fotografia è indagine e quindi le architetture di Mollino costituiscono un’importante raccolta di dati e annotazioni in grado di leggere un territorio. Armin Linke riflette sulla profonda idea della fotografia come momento per leggere la trasformazione della realtà. Sotto questo punto di vista, gli atteggiamenti di lettura dell’esistente dell’architetto e del fotografo coincidono.

Alle immagini, presentate attraverso uno skyline alpino con le opere realizzate da Carlo Mollino in Valle d’Aosta e in altri luoghi, si affianca una sezione documentale leggibile in modo dinamico che trasforma il visitatore in scopritore di documenti originali. Ogni opera esposta è raccontata con la coerenza di uno sguardo fotografico che non privilegia un edificio rispetto ad un altro. La mostra compone così un racconto in grado di restituire al visitatore la linearità del percorso artistico di Carlo Mollino.

La mostra verrà inaugurata e presentata in anteprima alla stampa giovedì 16 novembre, alle 18, al Forte di Bard, e potrà essere visitata dalle 10 alle 18 nei giorni feriali e dalle 10 alle 19 il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

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