Gli operatori del turismo della Val Ferret bocciano l’ovovia “Progetto poco concreto: meglio pensare a un trenino”
L’idea dell’ovovia in Val Ferret ha fatto storcere il naso a molte persone di Courmayeur. La settimana scorsa il Consiglio comunale in effetti deliberato uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto, che dovrebbe essere la soluzione per “bypassare” tutti i problemi legati alla percorribilità della strada che sale fino all’Arnouva. “Sulla carta è così. - dice Roberta Defilippi del Bar La Retze - In realtà se l’ovovia non funzionerà in caso di valanghe o crisi del ghiacciaio ci troveremmo nella stessa situazione di oggi, sia per l’inverno che per l’estate. Sentiamo parlare di politica verde, di quanto sia importante preservare la natura e poi pensiamo a un’opera del genere? La soluzione potrebbe essere un trenino che transiti in galleria nei punti critici, un mezzo di trasporto che garantirebbe il servizio anche quando la strada è chiusa. Sarebbe un’ottima cosa sia a livello turistico che dal punto di vista della sicurezza. Non sono un tecnico, però l’idea di un binario che colleghi La Palud con Lavachey - fermata intermedia a Planpincieux - non mi dispiace per niente”.
L’idea della funivia non entusiasma neppure Ferdinando Derriard, sindaco di Courmayeur dal 1995 al 1997 e per anni gestore del Ristorante l’Oasi, “Che purtroppo - commenta dispiaciuto - non aprirà neanche quest’anno. La nostra è un’attività di tipo familiare, abbiamo locali piccoli che non possono fare i conti con i plexiglass e i tendoni che impongono le leggi attuali. La situazione è difficile”. Per tornare all’ovovia, l’ex sindaco Derriard sottolinea come “La soluzione ipotizzata dal Comune non sana la vera difficoltà della Val Ferret, ovvero l’impossibilità di salire nella vallata quando vi sono le allerte meteo. Il trenino poteva essere una soluzione, però vorrei invitare tutti a fare una riflessione. Di queste cose si parla da tempo, forse troppo tempo, e la vera novità è che il momento che stiamo vivendo non è più quello giusto per pensare a questo genere di progetti. Le risorse finanziarie sono limitate, non si possono ipotizzare progetti faraonici”.
Di parere opposto Fabrizio Lagazzi della Locanda Belvedere. Secondo lui l’ovovia “Potrebbe essere un’idea nuova, in grado di far cambiare il volto della nostra bellissima vallata. Adesso il problema sono le auto, che sono troppe e stonano con l’ambiente che ci circonda. E’ necessario fare qualcosa per questo problema: se la soluzione è l’ovovia, ben venga”.
Marco Belfrond, storico proprietario dell’Hotel Miravalle, apprezza l’idea del sindaco Roberto Rota, ma non può fare a meno di notare come “I problemi di natura logistica, per la costruzione di un impianto del genere, sono tantissimi. Ci sono tante valanghe, da quello che ho capito uno dei piloni dovrebbe sorgere dove scende la colata del Dente del Gigante. L’idea è buona, realizzarla tuttavia potrebbe essere difficile se non impossibile”. Il trenino è la soluzione? “Non lo so, resto dell’idea che il vero problema è quello dei parcheggi. In autunno partirà l’asfaltatura del piazzale di Planpincieux per la quale saranno spesi tanti soldi, addirittura 600mila euro. Capisco che così potrà essere più funzionale, però toglierà sicuramente la poesia alla nostra località, abituata al parcheggio sterrato, sicuramente meno impattante. A mio avviso sarebbe stato meglio pensare a un parking interrato. Soprattutto, però, vorrei capire se agli esercenti della zona saranno riservati dei posti auto per i clienti”.
Traffico regolamentato da oggi
Intanto da oggi, sabato 10, e fino a domenica 29 agosto la Val Ferret avrà nuovamente il traffico regolamentato. Alle automobili sarà permesso l’accesso alla vallata solo fino all’esaurimento dei parcheggi pubblici, che sono poco meno di cinquecento. I vari esercizi commerciali del luogo dotati di spazi di sosta privati dovranno comunicare in Comune i numeri di targa dei veicoli dei loro clienti autorizzati al transito da La Palud. Legambiente, intanto, ha fatto partire sulla piattaforma digitale www.change.org una raccolta firme - da presentare poi al Presidente del Consiglio Valle - per dire “no” al progetto di una centralina idroelettrica a La Palud, all’inizio della Val Ferret.