«Gli insegnanti che non si vogliono vaccinare non hanno a cuore né la scuola né i propri studenti»
Il nuovo anno scolastico è iniziato ufficialmente, per gli insegnanti e il personale non docente, mercoledì 1° settembre, con la conferma che per accedere agli edifici scolastici si debba presentare il «qrcode» con il certificato covid.
«La Regione autonoma Valle d’Aosta farà rispettare nella scuola l’obbligo del Green Pass. - conferma l'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri - Lo dico con chiarezza per evitare qualunque tipo di dubbio alla luce di alcuni avvenimenti verificatisi nelle scuole: ci sono stati insegnanti che si sono presentati senza il Green pass, producendo una sorta di autocertificazione già anticipata alle istituzioni dall’avvocato Dario Frassy, portavoce degli insegnanti “no green pass”, insieme con l’assurda richiesta di disapplicare nel territorio valdostano le disposizioni nazionali in materia. Si tratta di tentativi fantasiosi e giuridicamente illegittimi di aggirare le norme in vigore». «La Regione agirà in tutte le sedi necessarie al fine di tutelare la salute pubblica e il diritto allo studio - continua l'Assessore - messo in pericolo da iniziative parentali, la cui legittimità è tutta da verificare. Concordiamo in toto con la linea del rigore indicata dal presidente Sergio Mattarella e riteniamo che, dopo un anno di DAD, gli insegnanti che non si vogliono vaccinare, o contestano l’alternativa del tampone obbligatorio ogni 48 ore, non abbiano a cuore né la scuola né i propri studenti e le loro famiglie che meritano di poter tornare alla normalità. Ringrazio i dirigenti scolastici per il duro lavoro che stanno compiendo e le forze dell’ordine che hanno dovuto intervenire sui singoli episodi verificatisi in questi giorni». Mentre alcuni dirigenti hanno risolto a monte le possibili discussioni, permettendo la partecipazione alle riunioni d'inizio anno anche in video conferenza, si aspetta la conferma che anche la Valle d'Aosta possa aderire alla piattaforma che darà semaforo rosso o verde ai docenti, in base alla validità del certificato: «Il sistema informatico è nazionale e servirà a monitorare chi entra nella scuola, appurando chi non ha il Green pass fra il personale scolastico».
Campanella per 16.888
Lunedì prossimo, 13 settembre, suona quindi la prima campanella del nuovo anno scolastico per 16.888 alunni: 2.655 sono iscritti alla scuola dell'infanzia, 5.253 alla primaria, 3.588 alla secondaria di primo grado e 5392 alla secondaria di secondo grado. L'inaugurazione ufficiale sarà alle 10.30 a Cogne. L’assessore Luciano Caveri e la sovraintendente agli studi Marina Fey saranno accolti dal sindaco Franco Allera e dalla dirigente dell'istituzione scolastica «Maria Ida Viglino» Sonia D’Auria. Alle 17, la cerimonia prosegue all’Istituzione scolastica di istruzione tecnica e professionale «Innocenzo Manzetti» nella sede di via Chambéry ad Aosta dove alla presenza della dirigente scolastica Susanna Occhipinti e delle autorità regionali verranno scoperte le targhe del nuovo Centro Regionale Istruzione Adulti (CRIA) e dell’Istituzione scolastica che quest'anno avvia il nuovo percorso quinquennale professionale di «Gestione delle acque e risanamento ambientale» (GARA).
I supplenti
Intanto dopo le nomine dei nuovi docenti di ruolo partono, con una decina di giorni di ritardo rispetto agli anni precedenti, le chiamate dei supplenti, che potranno avere incarichi fino alla fine delle lezioni, cioè mercoledì 8 giugno, oppure fino al termine dell'anno scolastico, mercoledì 31 agosto. Le prime chiamate erano già in calendario da giovedì 9 settembre, dicono dalla Sovraintendenza, «Per il personale educativo e, a seguire, per il personale della scuola dell’infanzia e primaria - indicativamente 190 posti -, in modo da garantire a tutti i plessi l’avvio delle attività didattico-educative previsto per lunedì 13 settembre». Gli altri 200 posti sulla secondaria di primo e secondo grado saranno assegnati all'inizio della settimana, in contemporanea con l'avvio delle lezioni, che sarà lunedì 13 settembre. Gli accorgimenti sono molti, tra cui il tentativo di non assegnare ad un docente più di 2 sedi, ma gli incastri fra spostamenti e orari non sarà semplice.
Arrivano anche le scuse ufficiali: «L’Amministrazione nello scusarsi per il disagio arrecato a causa del ritardo nell’assegnazione delle supplenze, precisa che lo stesso è dovuto principalmente all’attuazione delle recenti disposizioni ministeriali e al relativo adeguamento delle stesse alla specificità regionale, che ha comportato interventi significativi anche dal punto di vista tecnico-informatico, incidendo sulle tempistiche delle operazioni di conferimento delle supplenze».
«Sicuramente è un problema da approfondire - sottolinea ancora l'assessore Luciano Caveri - per capire bene la ragione dei ritardi. È indubbio che le direttive ministeriali non hanno aiutato a sveltire e, malgrado gli sforzi, ci sono stati disfunzioni. Conto in futuro su una maggior informatizzazione delle procedure».
Promossi dal Tar
Due ricorsi al Tribunale amministrativo regionale, per rimediare alla bocciatura dei figli, fanno parlare in questi giorni: Ia prima riguarda un alunno dell’Istituzione scolastica Liceo Scientifico e Linguistico «Edouard Bérard» di Aosta, non ammesso alla classe successiva a causa dei voti insufficienti e della condotta. In questo caso il Tar ha rigettato il ricorso, mentre per la situazione di un altro alunno, fermato in un classe iniziale di una scuola media, ha attivato la sospensiva, imponendo che l'alunno fosse ammesso alla seconda «con riserva». Il giudizio definitivo arriverà fra qualche mese, ad anno scolastico ormai avviato.
«Il contenzioso di vario genere esiste nel mondo della scuola. - commenta Luciano Caveri - Più carte bollate, talvolta, che discussione sui contenuti e sul futuro. Si paga un conservatorismo di fondo e l’impressione non sempre sbagliata di un fossato con la società che crea incomprensioni. Ne sono perfetti interpreti quelli che si occupano della scuola a colpi di comunicati stampa. Proteste e non proposte, una tristezza…».
Un'altra iniziativa di alcune famiglie, che cercano un'alternativa all'istruzione pubblica e gratuita, riguarda la «Libera scuola», un progetto di istruzione parentale che prenderà l'avvio proprio lunedì 13, primo giorno dell'anno scolastico. A promuoverla è il Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali, che si promuove attraverso i social perché «L'educazione dei tuoi figli è un tuo dovere e sei tu che devi sceglierla!». Richiamando la Costituzione, il Comitato sottolinea che «L'istruzione parentale è legittimata e fortemente incoraggiata dalla nostra Costituzione Italiana ancora prima della scuola statale». E ancora: «Questo progetto - spiegano dal Comitato - si pone l'obiettivo, primo in Italia, di mettere in contatto le famiglie che decidono di affrontare questo percorso con due importanti realtà. La prima è il progetto "Aiuto alle mamme" che a livello nazionale fornisce tutti gli strumenti di supporto e di consiglio legale ed amministrativo perché una o più famiglie possano organizzarsi in maniera più che efficiente in un centro di istruzione parentale. Di questo progetto il Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali è il referente per la nostra regione. Le famiglie interessate che ci scrivono saranno inserite in una specifica chat di scambio informazioni regionale e nazionale. La seconda realtà è un insieme di docenti, educatori, liberi professionisti. Una rete di insegnanti disponibili a muoversi su tutto il territorio in maniera organizzata per un sostegno pedagogico alle famiglie che fanno istruzione parentale». Per cominciare, si studierà in casa di una delle famiglie promotrici, a Morgex. «Vigiliamo, come sempre, sull’istruzione parentale - commenta l'Assessore - che prevede, a tutela degli studenti, regole severe che devono essere rispettate. A questo ci atterremo».