Gli “Dei di Pietra” di Donato Savin esposti in una mostra in Umbria

Gli “Dei di Pietra” di Donato Savin esposti in una mostra in Umbria
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Nella serata di oggi, sabato 10 luglio, alle 18, Donato Savin, lo scultore della pietra di Cogne, presenta le sue steli antropomorfe al Centro d'Arte Contemporanea dell'Antica Fornace Grazia nel comune di Deruta, in Umbria, conosciuto fin dal Medioevo per la produzione della ceramica artistica e oggi sede del Museo della Ceramica più interessante e storico d'Italia.

Donato Savin è entrato a far parte del gruppo degli artisti del “Movimento degli Arcani” che festeggia con questa mostra, sponsorizzata dalla regione Umbria e dai Comuni di Perugia e Deruda, i dieci anni della sua fondazione. Un traguardo prestigioso per l'artista di Cogne che ormai ha fama nazionale dopo le importanti partecipazioni espositive che lo hanno visto protagonista della vita artistica italiana.

Il titolo della rassegna di Deruta è “Non c'è bellezza senza mistero” e vede presenti tutti i quindici artisti del Movimento degli Arcani. La mostra e il catalogo sono presentati dal critico d'arte Paolo Levi e da Andrea Baffoni.

Dopo il successo della mostra di Trento, come evento clou della rassegna del cinema di montagna, Donato Savin interpreta e rivisita le rocce delle nostre montagne in modo personale ed emozionante. Le sue stele, definite dalla critica “Dei di Pietra”, sono la reinterpretazione di una dimensione ancestrale, magica e naturalista densa di significati arcaici.

Donato Savin ha recentemente esposto nella corte di Palazzo Fulcis, nuovo contenitore culturale di Belluno; la mostra, curata da Aldo Audisio e Daria Jorioz, ha rappresentato per l'artista valdostano la consacrazione artistica. Le pietre della Valle d'Aosta, luogo di vita e di lavoro di Savin, si trasformano nelle sue mani con pochi e mirati interventi in figure antropomorfe eteree e sognanti, riesce a togliere il velo a quanto abbiamo spesso sotto i nostri occhi passeggiando in montagna, circondati dalle stesse pietre, riesce a renderle vive e trascendentali con poche sapienti scalpellature, lasciando intatta l'anima naturalista dell'oggetto.

Le stele presentate alla mostra di Deruta rappresentano la continuità artistica di Donato Savin nel suo personale viaggio alla ricerca dell'essenziale trasformazione della materia, la pietra, per renderla leggibile a noi, poco attenti spettatori.

La mostra resterà aperta fino a domenica 1° agosto.

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