«Giusto imporre l’obbligo di vaccinazione ai medici e al personale sanitario»
Il decreto-legge numero 44 di giovedì 1° aprile scorso, all’articolo 4, contiene disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da Covid-19 e introduce l’obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza.
L’obbligo di sottoporsi a vaccinazione gratuita riguarda gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese. Il vaccino, quindi, ora è obbligatorio per il personale sanitario: un provvedimento giusto o no?
Teresa Charles: «Il personale sanitario dovrebbe aderire alla campagna di vaccinazione senza che questo sia un obbligo e ciò per ovvie ragioni professionali. Medici infermieri e paramedici dovrebbero essere d’esempio per portare avanti la battaglia contro il Coronavirus. Apprendere che qualcuno possa essersi rifiutato, mi fa letteralmente cadere dalle nuvole».
Piera Millet: «I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario sono in costante contatto con persone anche fragili, ricoverate o comunque in cura con altre patologie e per questo considerate a rischio. Per questo per loro la vaccinazione dovrebbe essere un dovere e non diventare un obbligo».
Luca Sega: «Sono d’accordo che il vaccino sia diventato d’obbligo per il personale sanitario, per i medici in particolare, perché è l’unico modo che abbiamo per uscire da questa pandemia. Ha fatto scalpore sapere che alcuni medici si erano rifiutati di vaccinarsi, una vicenda assurda e contraddittoria».
Renata Marietty: «Il personale sanitario a continuo contatto con persone malate. La vaccinazione diventa pertanto un modo per prevenire il contagio e la trasmissione del virus. Colpisce il fatto che per questa categoria di lavoratori si sia giunti a dover imporre l’obbligo di vaccinazione. Credo che la diffidenza dipenda dalle ultime vicende del siero Astrazeneca che avrebbe provocato trombosi e la conseguente morte di persone non affette da patologie o malattie».
Fabrizio Merlo: «Medici, infermieri, e comunque tutte quelle persone che per motivi di lavoro sono a contatto con persone già provate da problemi di salute sono tenuti a sottoporsi a vaccinazione. Non era necessario ricorrere a un obbligo, ma se lo Stato ha deciso per l’imposizione qualche motivo ci sarà ed è giusto che sia così».
Leonardo Acerbi: «La funzione che svolgono i dipendenti della Sanità non dovrebbe lasciare spazio a eventuali dubbi. Il vaccino lo dovrebbero fare di loro iniziativa per evidenti ragioni professionali, senza aspettare che dall’alto scatti un obbligo».