Giuseppe Paparo, il calzolaio con la passione per il lavoro e la famiglia che aprì due negozi
In tanti se lo ricordano al piano inferiore della Standa di corso Battaglione Aosta, oggi Oviesse, nello stand per la riparazione delle calzature e la duplicazione di chiavi della Mister Minit. Un mestiere che Giuseppe Paparo, nato il 6 settembre 1942 a Mileto, in provincia di Vibo Valentia, aveva svolto anche in altre sedi della Standa e che fece in quella del capoluogo regionale dal 1972 - anno in cui giunse in Valle d’Aosta - fino al 1984. In precedenza aveva lavorato in proprio per un anno a Gorizia e poi a Nichelino, in provincia di Torino. Sposato il 14 agosto 1968 con Vittoria Agostino, da cui ha avuto i figli Domenico, il 27 agosto 1969, Fabio, il 5 gennaio 1972, Igor, il 4 febbraio 1977, e Christian, il 12 maggio 1988, Giuseppe Paparo, forte dell’ottimo riscontro da parte della clientela che apprezzava la sua cortesia e la sua professionalità, decise di aprire il primo negozio in viale Conte Crotti nel 1984 e il secondo in corso Ivrea nei primi anni 2000. Calzolerie in cui lavorano anche i figli, eccetto il primogenito Domenico che ha cambiato mestiere e ora è metalmeccanico. Giuseppe Paparo era la tipica persona incapace di restare con le mani in mano, tanto che benché fosse in pensione da 13 anni spesso lo si vedeva dietro al bancone. Una dedizione alla professione che i suoi cari hanno voluto omaggiare inserendo nell’epigrafe una fotografia che ritrae le sue mani mentre modellano il cuoio. Era un uomo buono, Giuseppe Paparo, che amava sconfinatamente la sua famiglia. Tanto che i giorni più felici per lui erano quelli in cui riuniva tutti, figli e nipoti, per pranzare assieme. Il destino si è presentato all’improvviso con il volto della seconda ondata della pandemia che ancora una volta ha fatto strage di anziani. Dopo una crisi respiratoria a casa, Giuseppe Paparo è stato ricoverato per oltre 2 settimane nel Reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale regionale “Umberto Parini”. Sembrava che le sue condizioni fossero migliorate e sabato scorso, 21 novembre, era riuscito a parlare in videochiamata con i suoi cari. La situazione, invece, è improvvisamente precipitata e il commerciante è deceduto domenica 22. I funerali sono stati celebrati giovedì 26 nella chiesa di Sant’Anselmo del Quartiere Dora.