Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz, stile, cultura e la sua Frissonière
La storia personale di Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz è la storia della Valle d’Aosta degli ultimi ottant’anni, una storia che lui ha attraversato con lo stile che lo contraddistingueva, sempre elegante e con quel suo modo di fare discreto, con le sue idee e con un impegno totale verso le passioni che ne hanno caratterizzato i pensieri ed i comportamenti.
D’altronde Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz era nato imprenditore, in una famiglia agiata della borghesia aostana di inizio Novecento. Suo papà Umberto possedeva la Conceria Rivolin, un’azienda fondata sulla riva del Buthier nella seconda metà dell’Ottocento. Originari di Chambery, i Rivolin di Aosta si erano estinti con Joseph, che aveva lasciato vedova Esther Yoccoz, a gestire i laboratori che occupavano una trentina di operai. Quella che era nota come la vedova Rivolin per garantire un futuro all’attività di concia dei pellami decise di adottare il nipote Umberto Janin di Arnad, figlio della sorella Josephine e del cognato Edouard. Umberto, nato nel 1890, si trasferì quindi ad Aosta, prese il cognome della zia in aggiunta al suo e fu protagonista di numerose vicende, ad esempio la fondazione dell’Unione Industriali, tra le quali l’acquisto di Frissonière, l’antica casaforte che sorge sulla collina di Saint-Christophe e che per il figlio Giuseppe ha costituito una vera e propria ragione di vita.
Umberto Rivolin aveva preso in moglie Gemma Stori, che per parte della madre Clotilde Ruffier discendeva da Joseph il proprietario del famoso Hotel de l’Union di Courmayeur. Ebbero nel 1920 la loro primogenita Ester, come la zia, futura moglie del medico Giorgio Parini, poi nel 1923 Clotilde, come la nonna materna, che sposò Venance Jacod proprietario dell’Ancien Bazar, quindi nel 1926 Giuseppe che purtroppo morì di peritonite nell’aprile del 1932, quando la mamma Gemma si trovava incinta di un altro bimbo. Il 16 agosto 1932 dette appunto alla luce un maschio, il quale venne battezzato Giuseppe. Poi arrivò nel 1935 Maria Luisa.
Quindi la storia di Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz iniziò da un evento tragico, come la morte del fratellino. Si sviluppò poi tra la casa di via De Tillier e la grande villa di Frissonière con i suoi vasti vigneti. Per Giuseppe quella casa rappresentò sempre molto di più. Il papà Umberto l’aveva acquistata dalla Suore di San Giuseppe, che a loro volta l’avevano scambiata decenni prima con i Passerin d’Entrèves in cambio del palazzo che si trova all’inizio di via Sant’Anselmo. Antica casaforte, sicuramente parte del castello di Saint-Christophe, con all’interno una torre medievale, luogo prediletto per i soggiorni estivi di Jean-Baptiste De Tillier, la casa di Frissonière era il luogo che Giuseppe amava più di tutti, tanto che nella sua cappella volle sposarsi il 7 ottobre del 1961 con Iris De Fazio, la bella ragazza che aveva conosciuto ad Aosta dove lei - abitante a Verrès - frequentava le Magistrali.
Già nel 1953 Giuseppe aveva perso il papà Umberto e così dovette abbandonare gli studi universitari in chimica per dedicarsi alla conceria di famiglia. Il mercato legato ai pellami - che ad Aosta era l’occupazione di tre famiglie, gli Apostolo, i Balla e appunto i Rivolin - stava attraversando una fase problematica, legata non solo al mercato in mutamento, ma soprattutto al pesante inquinamento delle acque che derivava dall’attività. La Conceria Rivolin, alimentata dai rus del Ponte di Pietra, da sempre scaricava i residui delle lavorazioni nel Buthier però Giuseppe comprese che quella che pochi anni prima era ancora la periferia di Aosta sarebbe diventata una nuova espansione per una città in crescita. Così chiuse l’attività che avrebbe dovuto delocalizzare e al suo posto crebbero i condomini, mentre lui ritornò all’università per conseguire la laurea in chimica.
Dal 1978 - nel frattempo era divenuto padre di Umberto nel 1963 attuale docente al Politecnico di Torino ed autore di numerosi libri, di Alessandro nel 1964 apprezzato chirurgo e di Annalisa nel 1965, biologa e titolare di un’avviata attività - vinse il concorso all’Usl della Valle d’Aosta quale chimico del laboratorio di igiene e profilassi per poi specializzarsi continuamente, tanto da diventare dirigente e addirittura promotore nonché primo direttore dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Un tema quello della tutela ambientale che gli è sempre stato a cuore e che ha promosso in tempi in cui la sensibilità al riguardo era praticamente nulla.
Negli anni Ottanta, Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz ebbe il coraggio di iniziare il completo restauro della “sua” Frissonière, dotando la grande casa del riscaldamento necessario per abitarla tutto l’anno. Fu un notevole impegno finanziario per lui ed un’enorme soddisfazione quello di concludere l’opera di recupero e di valorizzazione della bella dimora storica, alla quale seguirono i lavori di reimpianto dei vigneti, dove nasce uno dei Charbonnay migliori d’Italia.
Giuseppe da giovane provò pure l’ebrezza delle corse con l’auto di famiglia, una potente berlina Lancia Aurelia B21, tanto che nel luglio del 1955, ventiduenne, concluse soddisfatto la diciassettesima edizione dell’“Aosta-Gran San Bernardo”, classificandosi ottavo della sua classe in 28 minuti e 13 secondi e rimanendo, con il trascorrere degli anni, l’ultimo pilota valdostano ad avere gareggiato sul difficile tracciato che saliva sino al colle.
Fu questa una delle tante esperienze felici di un’esistenza molto intensa, indissolubilmente legata alla famiglia, che tuttavia lo vide impegnato pure in numerose attività sociali. Figura simbolo del Lions Club di Aosta, fu fondatore e delegato regionale dell’Accademia della Cucina di Aosta e quindi della Monterosa, come fu fondatore della delegazione valdostana del Fai e protagonista di molte altre iniziative, ricevendo quale pubblico ringraziamento il titolo di commendatore della Repubblica nel 2008.
Uomo di cultura, attento osservatore della società, sempre propositivo, si era legato moltissimo ai nipoti Tommaso, Umberto e Germana, figli di Annalisa e di Sergio Congiu, che con lui condividevano giornalmente la gioia di vivere a Frissonière, in quell’angolo di mondo che Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz amava e che ha voluto con sacrificio conservare e soprattutto trasmettere.
Dopo avere sconfitto il Coronavirus, “Ieio” come era soprannominato in famiglia si è spento nella notte tra lunedì e martedì all’Ospedale di Aosta, intitolato al nipote Umberto, dove si trovava ricoverato per un intervento chirurgico. I suoi funerali sono stati celebrati nella mattinata di ieri, venerdì 16 luglio, nella Cattedrale di Aosta.