Giuseppe Conte leader dei Cinque stelle? Bene, benissimo, anzi no
E’ arrivato il sì dell’ex premier Giuseppe Conte al progetto di Beppe Grillo: contribuire alla rifondazione del Movimento 5 stelle, la forza politica nata il 4 ottobre - ricorrenza di san Francesco - del 2009.
La «quadra» sugli intenti è stata trovata e ora bisognerà mettere mano alle modifiche dello statuto M5s per consegnare un ruolo a Giuseppe Conte. E c'è chi, in ambienti del Movimento, lo descrive prossimo nuovo leader con un organismo direttivo (una segreteria) di appoggio e condivisione. Intanto pero' si parte dai temi, quelli storici del Movimento: tutela dell'ambiente, importanza dell'etica pubblica, lotta alla corruzione, contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso gli istituti della democrazia diretta, per citarne alcuni. La riorganizzazione sarà a 360 gradi e dovrebbe, presumibilmente, includere anche Rousseau, la piattaforma sulla quale il cambiamento che si prospetta dovrà, con ogni probabilità, passare al vaglio degli attivisti.
Cosa pensano di questa svolta i Cinque stelle valdostani?
«Il Movimento 5 stelle è in evoluzione ed evolversi non vuol dire ritornare al 2013. - afferma la deputata valdostana Elisa Tripodi - In questi anni di Governo abbiamo raggiunto molti risultati ed è sempre bene ricordare che questi risultati sono stati raggiunti con tanto lavoro e con la difficoltà di aver governato con forze politiche diverse, obiettivi del programma del Movimento che si sono finalizzati con i voti degli altri gruppi politici.
Per il futuro la mia idea è chiara: mantenere i principi e rinnovare le proprie idee. Dobbiamo riprogettare, ricostruire, superare i retaggi, affrontare i tabù, strutturarci, darci delle regole vere e ruoli democratici con una politica green che guarda alla sostenibilità ambientale e anche economica, una politica coraggiosa e seria che elimini le contraddizioni che in questi anni si è portata avanti su molti temi.
Giuseppe Conte ha affrontato, da Presidente del Consiglio, un momento storico drammatico per il nostro Paese e ha fatto riguadagnare all’Italia autorevolezza internazionale. Il suo contributo non può che essere fondamentale per costruire un nuovo Movimento ambientalista e europeista.
Conte, con la sua azione di governo, ha interpretato al meglio l’approccio con cui il Movimento vuole incidere sul piano politico puntando su ascolto, competenza e serietà. Non si poteva scegliere una figura migliore».
«Come leader è stato riconosciuto da moltissimi, ecco perché Beppe Grillo lo ha invitato ad essere una forza trainante per il movimento, una novità che farà crescere nuovamente i Cinque stelle: perché Giuseppe Conte ha le competenze, l’onestà e ha un’ottima capacità comunicativa» dichiara Patrizia Pradelli ex consigliere comunale ad Aosta e facilitatore delle relazioni esterne del Movimento 5 stelle. «E’ la persona che l’Italia cercava da tempo, - prosegue - ha la serietà e l’aplomb giusti per interloquire con gli altri paesi europei. Il nostro movimento è veramente tale, cioè continuamente in movimento, ha capacità di apertura e di modificarsi sempre. Quindi Giuseppe Conte è un ottimo acquisto, Beppe Grillo come sempre vede lontano. Il nostro deve diventare di nuovo un paese dove le forze politiche si possono unire: insieme e Leu e Pd dopo le prossime elezioni dobbiamo avere la possibilità di formare un governo democratico. Altrimenti questo paese rischia di andare in mano alle destre».
Di tutt’altro avviso Manuela Nasso, ex consigliera regionale dei Cinque stelle: «Pochi intimi, dalle stanze di un albergo di Roma, pare vogliano creare a tutti i costi un ruolo ad hoc per Giuseppe Conte, questione non proprio attinente a ciò che è emerso dagli Stati Generali del M5S. E la partecipazione? E la trasparenza? Per me l'ex premier è davvero un uomo di notevole spessore, ma davvero basterà per salvare un Movimento che solo tre anni fa si è presentato come antipolitica e nel giro di poco si è alleato con destra, sinistra e ora è con il partito di Berlusconi? Ci vuole di più. La riorganizzazione del M5S è fondamentale e deve essere condivisa con gli iscritti, non calata dall'alto. La tutela dell'ambiente, la lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze, una sanità pubblica efficiente, una scuola che funzioni, l'attenzione al lavoro e molto altro sono temi che devono tornare centrali avendo il coraggio, però, di prendere posizioni chiare: basta infinite contraddizioni. Trovo disarmanti le espulsioni attuate verso i parlamentari che non hanno votato la fiducia a Mario Draghi, questo è stato un brutto messaggio verso i sostenitori, e non, che hanno visto espellere anche il presidente della commissione antimafia Nicola Morra. - conclude - Seguirò con attenzione i futuri passaggi».